2010 ANNO DI LOTTA CONTRO LA MISERIA
Un europeo su sei vive oggi sotto il livello di povertà, anche se gli standard sono migliorati. Per dare risalto al problema il 2010 è stato designato anno contro la miseria. A che punto siamo?
L’Unione Europea è una delle regioni più ricche del pianeta, dove però il 16% degli abitanti non vive in maniera decente, perché vive al di sotto del minimo garantito: 80 milioni di persone, delle quali 19/100 sono bambini e bambine.
I lettoni sono il paese più colpito, con il 23% degli abitanti che vive sotto la soglia di povertà. I meno poveri, si fa per dire, sono i ceki e gli olandesi, con solo il 10%.
Per definizione un cittadino europeo è considerato povero quando guadagna il 60% in meno del reddito medio. La soglia di povertà varia da paese a paese: 127 euro mensili in Lituania e in Lettonia, fino a 1484 euro in Lussemburgo per ogni persona. Ma essere povero non è solo una questione di reddito mensile: può anche essere la conseguenza di un difficile accesso al mercato del lavoro.
“La miseria non significa solo avere fame o non avere una casa: è anche l’esclusione sociale, la mancanza di partecipazione alla vita sociale, poiché, com’è stato più volte sottolineato, se non puoi fare niente non sei al corrente di nulla: la povertà guadagna terreno all’interno di ciascuno”.
Riconoscere il diritto fondamentale a vivere nella dignità è uno degli obiettivi dell’anno europeo contro la miseria e l’esclusione. Con l’obiettivo di rendere la società più giusta, inoltre, l’Unione incita i governi nazionali ad agire e combattere gli stereotipi.