Archive for the ‘Italo-Baltica News’ Category
DELLE BIONDE IN MARCIA A RIGA PER IL GO BLONDE FESTIVAL ENFATIZZATO DALLA ADNKRONOS/DPA
Enfatizzando oltre ogni giusta misura consentita dal buon senso professionale giornalistico, un cronista della agenzia Adnkronos/Dpa, corrispondente dalla Lettonia, ha così notiziato un micro evento locale: CENTINAIA DI BIONDE IN MARCIA A RIGA PER IL GO BLONDE FESTIVAL.
Scrivendo – Oltre cinquecento ragazze, vestite completamente di rosa e tutte rigorosamente biondissime, hanno sfilato oggi (29 maggio) per le strade di Riga, in Lettonia, per l’annuale ricorrenza del Go Blonde Festival, un evento benefico di raccolta fondi per la costruzione di parchi giochi per i bambini bisognosi.
Alte e basse, magrissime e prosperose, le 500 bellezze platinate guidate da un trio di bionde a cavallo hanno marciato da Town Hall Square fino alla centralissima Dome Square. I ciottoli della città vecchia hanno così risuonato al battito dei loro tacchi vertiginosi e il corteo ha incantato migliaia di spettatori più o meno consapevoli dell’evento.
Nonostante il clima estivo e l’ “infiltrazione” di diverse brunette e uomini in parrucca, il numero di partecipanti è stato inferiore a quello atteso dagli organizzatori, che avevano previsto almeno 800 ragazze. La parziale diserzione non ha però smorzato l’entusiasmo degli spettatori, come il britannico Matthew Birch, in vacanza con gli amici a Riga per una festa di addio al celibato e letteralmente estasiato alla vista di quell’esercito platinato. “Non avevamo idea di cosa stesse accadendo quando siamo arrivati – ha dichiarato- Devo essere morto e gia’ arrivato in paradiso”.
IN RAPPRESENTANZA DI CHI E’ STATO PRESENTE IN DOME SQUARE A RIGA SABATO 29 MAGGIO 2010, SCRIVO – Le partecipanti sono state 100/150, tutte portatrici di capelli biondi variamente dimensionate per quanto riguarda l’altezza e il peso, tutte abbigliate con vestimenta eterogenee color rosa il busto sul bianco del rimanente e viceversa, coreografate dal ritmo delle canzoni di alcune pop star televisive locali karaokeggianti, per un pubblico di 1000 spettatori curiosi e poco rumorosi: hanno raggiunto la Piazza del Duomo sfilando lungo un percorso non piu lungo di 1000 metri, nella città di Riga, considerata da alcuni la Parigi del Baltico abitata da 700 mila residenti e 300 mila ospitii in soggiorno turistico o lavorativo. Tale Go Blonde Festival è stato disapprovato dalla cittadinanza femminile come iniziativa denigratoria della città capitale della Lettonia e di chi la abita dignitosamente.
(http://www.youtube.com/watch?v=Sef7e71TKRo)
http://gossip.cronacaqui.it/04/06/2010/lettonia-parata-di-bionde-alla-marylin-per-risollevare-umore-e-pil/
http://www.style.it/news/le-notizie-del-giorno/2010/6/08/bionde-in-marcia-per-le-strade-di-riga.aspx
UNA MACRO BIBLIOTECA PER UNA MICRO UTENZA INTELLETTUALE IL “CASTELLO DELLA LUCE“ DIAGRAMMOMORFO IN LETTONIA
Continuano i lavori per la costruzione del “Castello della Luce“ a Riga, la Biblioteca Nazionale Lettone (Latvijas Nacionala biblioteca) sulla riva sinistra del fiume Daugava, prospiciente la riva destra sulla quale fu dato inizio nel 1201 alla costruzione della Riga Vecchia.
La prima pietra fu posata il 20 giugno 2008, in concomitanza con il 90° della Repubblica di Lettonia, presente il Ministro della Cultura in carica Helena Demakova, che fu fotografata con le mani intrecciate e il volto pensieroso, desiderosa (sicuramente!) di presenziare anche la posa dell’ultima pietra e l’inaugurazione prevista per l’anno 2012.
L’edificio in costruzione è stato progettato dall’architetto di fama mondiale Gunnar Birkerts, nato a Riga ma residente negli USA, autore di altri 14 spettacolari progetti di biblioteche. Avrà una forma monumentale “diagrammomorfa” col lato più corto che s’inerpicherà come il lato roccioso di una montagna, fino ai 56 metri del vertice, e il lato più lungo che digraderà come il declivio di una collina. Profilando un insieme multifacciale di 50.000 mq utili: nel senso che avrà quattro facciate diversamente connotate formalmente per chi lo esaminerà adottando un punto di vista rotante, più una singolare visione per il punto di vista a volo d’uccello.
Contenitore definitivo per l’immagazzinamento di 5,5 milioni di libri, 47.000 libri rari e manoscritti, una pletora di manoscritti dei sec. 18 ° e 19 °, testi vari e mappe: con sale di lettura per 1200 utenti e un auditorium dotato di 350 posti.
Costo iniziale preventivato 200 milioni di euro, costo definitivo non ancora preventivato con esattezza. E’ diffusa l’opinione che i lavori per la sua costruzione non saranno completati nel 2012 e che per la sua gestione e il suo funzionamento dovrà essere impiegata una forza lavoro costituita da un numero di dipendenti statali superiore al numero degli utenti giornalieri cittadini lettoni.
Monumento architettonico a futura memoria di un Ministro della Cultura egolatra che nel frattempo si è affaccendato in tutt’altre faccende. Equivalente, come edificio architettonico sovradimensionato, a uno Stadio Bernabeu costruito per contenere 100.000 tifosi, là dove la squadra campione locale di tifosi ne ha 10.000. Disapprovato come spesa statale da tutti i cittadini lettoni disagiati dalla crisi economica che ha pressocchè azzerato il welfare sociale nazionale.
Tale Biblioteca Nazionale è stata battezzata “Castello della Luce”, poiché l’idea progettuale che l’ha generata si basa su un’antica leggenda lettone e perché simbolizzi “a futura memoria” il risveglio intellettuale e l’indipendenza spirituale della Lettonia, dopo gli anni della guerra e dell’occupazione russa.
(Per vedere e leggere altro cliccare: http://www.gaismaspils.lv/gp/index.php)
IL “CORPUS HERMETICUM” DI LOLITA TIMOFEEVA ESPOSTO IN UNA GALLERIA GREGARIA A RIGA
LA NOTIZIA – Lolita Timofeeva, la pittrice lettone italiana russofona che ha la casa e l’atelier a Bologna, si è data visibilità espositiva allestendo una mostra d’arte nella sua città natale (Riga) capitale di una repubblica europea (Lettonia) stazionata fuori dall’eurozona perché sorvegliata speciale a rischio default con bancarotta. L’ha allestita esponendo 39 disegni (cm. 50×35) eseguiti durante il 2008 su carta acquerellata con fondi di caffè diluiti: tutti proposti come “bozzetti” di altrettanti dipinti di un ciclo intitolato Corpus Hermeticum; tutti concepiti e realizzati rispettando le costanti materiche, formali e poetiche con eleganza e perizia compositiva, proprie di ogni individualità creativa capace ed eclettica, dotata di versatilità istintiva e connaturata.
“ Una piccola anteprima di una grande mostra sulla quale (più corretto “per la quale”) sto lavorando ormai da più di tre anni”, ha scritto: auto-eventizzandola nel blog personale.
L’ha allestita nel monovano espositivo della Tifana Gallery (http://www.tifanagallery.com), inaugurandola il 27 aprile (durata fino al 26 giugno). Con famigli e conoscenti ruolati figuranti e animatori di un vernissage disertato dall’establishement artistico e culturale righese. Presente al momento dell’inaugurazione soltanto il pittore Janis Andris, ex rettore dell’Accademia di Belle Arti.
Assente Solvita Krese, director del Latvian Centre for Contemporary Art, che continua a contestare la Timofeeva come rappresentante artistica della Repubblica di Lettonia nella Biennale di venezia 1997, considerandola straniera perchè cittadina italiana dal 1993: solidale in ciò con Helena Demakova, critico d’arte lettone militante ed ex ministro della cultura. Assente anche Inga Steimane, editor in chief del settimanale Kulturas Forum, e qualche redattore della rivista Studia. Assenti in gran numero perfino gli artisti lettoni esposti nella Artefiera 1995, anche per suo merito. Assenti le rappresentanze delle Istituzioni italiane insediate a Riga e del Latvia Museum of Foreign Art nel quale difficilmente tornerà in esposizione come star “straniera” protagonista.
IL COMMENTO – L’esposizione è risultata griffata dall’autarchia per quanto riguarda la organizzazione, la promozione, la sponsorizzazione, la “esegesi” e la masmediatizzazione sia web sia cartacea, non supportata da un catalogo o una brochure, allestita in una galleria d’arte gregaria, poco ambita come spazio espositivo dalle “firme” artistiche lettoni, imparagonabile (per es.) alle gallerie Rigas, Daugava, Bastejs: ognuna diversamente leader e diversamente attiva sia in patria sia all’estero. Risultando anche connotata come una rimpatriata organizzata dall’artista, per curricularsi protagonista di un evento espositivo personale nella città natia. Una Timofeeva in difficoltà per quanto riguarda la organizzazione di expo personali in Italia e altrove (nessuna personale allestita durante gli anni 2006-2009), perché priva di mentori influenti e di promoter adeguatamente relazionati, detentori di potere organizzativo e dotati di supporters personali.
Sconveniente ogni esame comparativo dell’esposizione nella Tifana Gallery con le tre esposizioni precedenti allestite dalla stessa pittrice a Riga in altre location, a cominciare dalla prima (memorabile!) datata 1996 nello spazio della Rigas Vini, iper-massmediatizzata in più lingue (italiana, lettone e russa), che fu inaugurata da Umberto Pestalozzi Ambasciatore d’Italia in Lettonia, presente Indulis Zarins, storico e prestigioso rettore dell’Accademia di Belle Arti, con al seguito alcuni docenti subalterni, e un folto gruppo di italiani appositamente giunti con un volo charter Rimini-Riga, durante il quale Emanuele Viscuso improvvisò a 11.000 metri di altitudine l’esposizione di alcune sue mini sculture in legno in viaggio per essere esposte a Riga.
IL GIUDIZIO – Una esposizione personale spadrinata e spresidentata (anche disassesorata), allestita, dove e come è stato possibile, per interrompere un prolungato periodo di astinenza espositiva, destinata a suscitare una flebile eco massmediatica in ogni lingua. Una performance approvata in primis (e soltanto) dall’amicalità indulgente di conoscenze d’ambo i sessi in tutt’altre faccende egotiche affaccendate, sia in Lettonia sia in Italia. Hortus conclusus (… giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata), di un creativa polimorfa lettone italiana, sedicente “ibrida”, self-promoter in trasferta nel loco natio. Un esperimento eseguito prospettandosi l’eventuale ritorno nell’alveo esistenziale originario dove scorrono e continueranno a scorrere le sue affettuosità parentelali, benefit provvidenziali e previdenziali, nel momento in cui dovesse decidere di trascorrere in compagnia badante e rassicurante il tempo residuo della sua esistenza: dovesse rivelarsi disagevole continuare a festeggiare in Italia genetliaci antaizzati tra conoscenti trovati e smarriti, di puro servizio contingente, in gran numero convenzionali o provvisori. (dal Blog: http://www.lampisterie.ilcannocchiale.it)
Lolita Timofeeva, qui habite et travaille dans son atelier à Bologne, s’est donnée une certaine visibilité expositive en préparant une exposition d’art dans sa ville natale (Ligne) capitale d’une république européenne (Lettonie) située hors de l’eurozone pour être spécialement surveillée à cause de ses risques de banqueroute. Elle l’a préparée en exposant 39 projets (cm. 50×35) exécutés pendant 2008 sur papier aquarelle avec des fonds de cafés dilués : tous proposés comme « ébauches » d’autant de peintures d’un cycle intitulé Corpus Herméticum. Tous conçus et réalisés en respectant les constantes matérielles, formelles et poétiques avec élégance et habilité de composition, souligné par toute son individualité créatrice, capable et éclectique, douée, versatile, instinctive et « connaturata ». « Une petite avant-première d’une grande exposition sur laquelle (plus correct « pour laquelle ») je travaille maintenant depuis plus de trois ans », écrit-elle : en s’auto-promotionant dans son blog personnel. Elle l’a préparée dans le mono-espace d’exposition de la Tifana Gallery (http://www.tifanagallery.com), en inaugurant le 27 avril (durée jusqu’au 26 juin). Avec sa famille, connaissances de figurants enrôlés et des animateurs d’un vernissage déserté de l’establishment artistique et culturel de Riga. Présent au moment de l’inauguration: seulement le peintre Janis Andris, l’ex recteur de l’Académie des beaux-arts. Absent Solvita Krese, directeur du Latvian Centre for Contemporary Art, qui continue à contester la Timofeeva comme représentante artistique de la République de Lettonie dans la Biennale de Venise 1997, en la considérant étrangère parce que citadine italienne depuis 1993 : solidaire en cela avec Helena Demakova, critique d’art lettone militante et ex ministre de la culture. Absent, même Inga Steimane, éditeur en chef de l’hebdomadaire Kulturas Forum, et quelques rédacteurs de la revue « Étude ». Absents en grand nombre les artistes lettons exposés dans l’Artefiera 1995, même pour son propre mérite. Absents les représentations des Institutions italiennes installées à Ligne et de la Latvia Museum of Foreign Art dans lequel difficilement elle refera une exposition comme star « étrangère » protagoniste. COMMENTAIRES – L’exposition a été une manifestation d’autarcie en ce qui concerne l’organisation, la promotion, le parrainage, l’interprétation et les moyens de communication, soit web soit journaux, sans support d’aucun catalogue ni brochure, préparée dans une galerie d’art considérée comme grégaire, réduite comme espace d’exposition des « signatures » artistiques lettonnes. Incomparable (par ex.) aux galeries Rigas, Daugava, Bastejs : chacune différemment dirigée et différemment active, soit au niveau national, soit à l’étranger. Exposition considérée comme des retrouvailles organisées par l’artiste, pour se rendre protagoniste d’un évènement expositif personnel dans sa ville natale. Une Timofeeva en difficultés en ce qui concerne l’organisation d’expos personnelles en Italie et ailleurs (aucune « personnelle » préparée pendant les années 2006-2009), parce qu’elle n’a aucun mentor influent, ni promoteur adéquatement relationné, détenteurs de pouvoir d’organisation et doués de supporters personnels. N’importe quel examen comparatif de l’exposition dans la Tifana Gallery devient indécent par rapport avec les trois expositions précédentes préparées pour la même peintre de Ligne dans d’autres lieux. À commencer par la première (mémorable !) datée de 1996 dans l’espace du Rigas Vins. Hyper-médiatisée en plusieurs langues (italienne, lettonne et russe). Inaugurée par Umberto Pestalozzi Ambassadeur d’Italie en Lettonie. Présent Indulis Zarins, historien et prestigieux recteur de l’Académie des Beaux-Arts, avec sa « suite » de quelques professeurs subalternes, et un grand groupe d’italiens expressément réunis et voyageant par vol charter Rimini-Ligne. Vol pendant lequel Emanuele Viscuso improvisa à 11.000 mètres d’altitude l’exposition de certaines de ses mini-sculptures en bois pour être exposé à Ligne. Le JUGEMENT: Il s’agit d’une exposition personnelle désapadrinée, sans présidence, (sans aucun conseiller), préparée, où et comme il a été possible, pour interrompre une trop longue période d’abstinence expositive … destinée à susciter un plaintif écho des moyens de communication. Une performance approuvée en petit comité privé (et seulement) grâce à l’amitié indulgente de connaissances de tout sexe et toutes autres affaires égotiques, soit en Lettonie, soit en Italie. Hortus conclusus (… jardin fermé tu es, ma soeur, épouse, jardin fermé, fontaine cachetée), d’une créatrice polymorphe lettone italienne, appelée « hybride », par un self-promoteur en déplacement dans son propre lieu natal. Une expérience exécutée en s’exposant à l’éventuel retour dans l’alvéole existentielle originaire où glissent et continueront à glisser sa tendresse paternelle, bénéfice providentiel et prévisible, au moment où il fallait décider de passer en compagnie occupante, et rassurant le temps qui reste de son existence : il devait se révéler inconfortable de continuer à fêter en Italie des « genetliaci antaizzati » parmi des connaissances trouvés et égarées, de pur service contingent, en de grand nombre conventionnels ou provisoires.
CAVE LOLITAM !!! SEQUEL Commenti in Facebook al post leggibile cliccando: http://www.lampisterie.ilcannocchiale.it/
Lolita Timofeeva ha vinto la causa contro Edizioni QuattroVenti di Urbino
DELLE MENZOGNE BIOGRAFICHE E DELLE RETICENZE BIBLIOGRAFICHE
MESSE A NUDO DA CHI HA COMMENTATO IN FACEBOOK
LA TIMOFEEVA VINCITRICE DI UNA CAUSA CONTRO LE EDIZIONI QUATTROVENTI
Enzo Rossi- Ròiss – Il pittore L’Altrange, conosciuto e frequentato dalla Timofeeva in mia compagnia a Barcelona nel 1995 durante i giorni della sua expo nella Diagonal Art di Jordi Vilafranca (produzione, curatela e promozione griffate Rossi-Ròiss), mi ha scritto: Hola Enzo, abbiamo letto attentamente il tuo “Cave Lolitam !!!”. È sempre lo stesso. Accade ciò che ha fatto accadere Lolita Timofeeva quando un artista, dopo essersi approfittato di un commerciante o di un promotore, non è capace di dire GRAZIE soltanto, ma ancora meno capace è di riconoscere che ha conquistato alcuni spazi con servizi e notorietà grazie agli sforzi di tutti coloro che lo hanno aiutato. In generale, si sente dire: “IO, sono arrivato, da solo”. Ignorando che molte persone hanno partecipato alla costruzione di ogni suo riconoscimento pubblico. Di solito, ogni riconscimento pubblico è causato al 90% dal commerciante e dal promotore che si sono attivati in tutti i sensi per ottenerrlo.
Per questa ragione, troviamo abbastanza deplorevole, che per provare a guadagnare un pò di denaro, un artista vada a DENUNCIARE chi si è moltiplicato per “10″… anche se, a un certo momento, le circostanze hanno cambiato un rapporto che è risultato favorevole per lungo tempo.
Per questa ragione, siamo completamente contenti che l’editore del tuo libro abbia guadagnato nel processo di non pagare alcun euro a Lolita Timofeeva come riarcimento personale. Migliori pensieri a te…. … Mostra tutto
L’ALTRANGE
Paolo Fiorindo – Fellini (mi pare) dicesse che “con i grandi artisti non ci sono mai problemi”. Non dico altro, ti leggo sempre volentieri, ti saluto, ciao.
Enzo Rossi- Ròiss – A questo punto, copio e incollo una delle mie LAMPISTERIE (lampi di pensiero fertile!):
Le disattenzioni e l’irriconoscenza delle persone che ho beneficato col mio sapere e col mio agire, le metabolizzo in modo che possano potenziare e sovradimensionare le attenzioni e la riconoscenza di chi si rapporta a ciò che sono, piuttosto che a ciò che ho: gratificando la mia intellettualità, prima di soddisfare la mia corporalità.
1999 a Bologna, nel foyer del Teatro del Navile, Lolita Timofeeva con (da sinistra a destra) Giorgio Segato, Enzo Rossi-Ròiss, Nicole Dimitri.
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DEL MIO RITRATTO DIPINTO DA LOLITA TIMOFEEVA
DIVENUTO ICONA RICORRENTE NEI BLOG DEI MIEI DIFFAMATORI
Oscar Wilde ha scritto: “Ogni ritratto dipinto con passione è il ritratto dell’artista, non del modello. Il modello non è che il pretesto, l’occasione. Non è lui che viene rivelato dal pittore che, sulla tela dipinta, rivela se stesso”.
Sottoscrivo ciò, ovviamente: supportandolo con ciò che ha scritto Umberto Galimberti che riassumo succintamente assemblato.
Il pittore autore di un ritratto non ha eseguito la sua opera catturando l’anima di chi risulta rappresentato, come comunemente si crede, ma la sua relazione in atto col ritrattato nel momento esecutivo, il suo amore, il suo odio, la sua indifferenza, la sua insignificanza, in una parola la qualità della “passione” di chi ritrae più che di chi è ritrattato. Dipingendo e raffigurando un incontro, una relazione, un confronto che, attentamente guardato e scrutato, lascia trasparire la relazione intercorsa tra il pittore e il rappresentato, col suo carico di sentimenti.
Perciò ogni ritratto, oltre a ritrarre chi vi risulta rappresentato, ritrae anche il pittore che lo ha dipinto, tradendo la fedeltà al modello, per incrociare e ritrarre i sentimenti che il personaggio rappresentato ha suscitato nell’artista e che, a posteriori, suscita diversamente motivato in ognuno di noi nel momento in cui lo“guardiamo”.
GIORNALISTA SCOMODO UCCISO IN LETTONIA
Ucciso a sangue freddo da due sicari. La vittima è Grigorijs Nemcovs, direttore e redattore capo del quotidiano lettone “Million” e proprietario di una televisione locale con lo stesso nome. Il giornalista ed editore è stato colpito da due proiettili alla testa mentre si stava recando ad un appuntamento nella città di Daugvpils (nella regione di Latgale). L’omicidio, avvenuto il 16 aprile verso le cinque del pomeriggio, era stato pianificato in tutti i particolari. L’assassino ha probabilmente aspettato Nemcovs mentre si recava ad un caffè sulla Lacplesa Street, vicino all’università di Daugavpils. La polizia per ora ha aperto un’inchiesta anche se non ci sono ancora indagati. Il quotidiano Million, fondato nel 1995 dallo stesso Nemcovs, è oggi il più grande giornale locale pubblicato in lingua russa. È noto per le sue inchieste sul malfunzionamento e i problemi di corruzione in seno all’amministrazione e ai partiti politici. Nemcovs, noto per la sua militanza che ha fortemente contribuito al successo del movimento di cittadini Latgales Tauta (Nation of Latgale) era anche sindaco aggiunto del consiglio comunale di Daugavpils. Il suo attivismo politico aveva già portato il giornalista a ricevere minacce di morte nel 2007 e la sua casa era stata data alle fiamme, senza che gli incendiari fossero mai stati trovati. In precedenza, nel 2000, era stato anche violentemente aggredito da sconosciuti che avevano cercato di rubargli il passaporto. “Siamo sotto choc per questa uccisione – ha dichiarato in una nota Reporters sans frontieres -. Il nostro pensiero va innanzitutto alla moglie e alla figlia di Nemcovs a cui presentiamo le nostre più sincere condoglianze”. “Questo omicidio è incomprensibile – continua l’organizzazione interzionale -. I moventi di questo assassinio, che è stato eseguito con professionalità, devono assolutamente essere chiariti. L’omicidio di un giornalista è inaccettabile e costituisce una minaccia che colpisce l’intera categoria”. Rsf chiede, quindi, alle autorità lettoni di fare di tutto per identificare i mandanti affinché questa esecuzione non rimanga impunita”. Con l’omicidio di Nemcovs salgono a due i giornalisti uccisi in Lettonia negli ultimi anni. Nel 2001, Gundars Matiss, giornalista del quotidiano “Vards Kurzemes” è stato assassinato a causa della sua attività professionale. Altri attacchi alla libertà di stampa hanno visto coinvolti altri giornalisti, pugnalati o aggrediti nel decennio scorso. A gennaio, infine, gli uffici del quotidiano “Neakariga Rita Avize” sono stati oggetto di vandalismo.
Vogliono fermare il gay pride in Lituania
Si avvicina l’estate, tempo di vacanze, di sole, di serate all’aria aperta e, non c’è paese che faccia eccezione, si moltiplicano le manifestazioni culturali e la ricerca di momenti di aggregazione. Tra teatri di strada, concerti e iniziative di vario tipo, ovunque stia per inaugurarsi questa stagione, sono tante le occasioni che si offrono ai cittadini. Anche la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender organizza i suoi ritrovi, occasione soprattutto per celebrare la diversità e manifestare per i diritti dell’uomo. Così in Italia, così in Lituania, dove, per la prima volta sinora, il Baltic Pride è previsto per sabato 8 Maggio. Appuntamento importante in questo paese, perchè qui la popolazione lgbt vive ancora in condizioni di forti discriminazioni, trovandosi non di rado a subire forme di intolleranza. Sino a questo momento le autorità hanno sempre bloccato qualsiasi manifestazione indetta dalla comunità lgbt e purtroppo, anche in questo caso, nonostante il comune di Vilnius abbia accolto la richiesta per lo svolgimento della manifestazione, sono forti le pressioni affinchè venga revocata l’autorizzazione. Anche Amnesty International, organizzazione che si batte per il rispetto dei diritti umani, scende in campo, lanciando un appello affinchè sia garantito il diritto alla libertà di espressione della comunità lgbt.
I paesi baltici e la crisi – LETTONIA: UNA TIGRE NELLA GABBIA DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
In Lettonia gli anni del boom sono solo un ricordo: oggi il paese baltico ha il più alto tasso di disoccupazione della Ue. I lettoni sono temprati dalle ristrettezze del periodo sovietico, ma l’austerity potrebbe durare ancora a lungo. Il maiale capitalista è tornato a Riga. Guance rosee, pancia gonfia e una valigetta piena di bigliettoni stretta nello zampone. Osserva tutto dal suo posto d’onore, un cartellone pubblicitario proprio di fronte al parlamento lettone, sul viale principale della capitale. Poco lontano, poveracci disoccupati si stringono attorno a un fuoco avvolti in passamontagna e giacca a vento. Soltanto due anni fa un simile sfoggio di anticapitalismo sarebbe stato considerato un segno di pazzia. Fino a due anni fa, appunto, quando la Lettonia si preparava a festeggiare i due decenni di libertà dal giogo sovietico e cavalcava il boom economico. Ora la festa è finita. I lettoni, come il trentatreenne Gints Berneckis, hanno ormai perso la fede nel modello economico occidentale. Come migliaia di compatrioti, il cui tasso di disoccupazione è schizzato al 23 per cento, l’anno scorso Berneckis ha perso il suo posto di venditore di computer. “È vero – sbuffa con rabbia – i maiali capitalisti sono tornati. Solo che adesso arrivano e se ne vanno carichi dei soldi che il governo gli regala.” Gints ha sfidato uno dei peggiori inverni degli ultimi decenni per manifestare insieme ai suoi “colleghi” disoccupati, accampandosi in una piccola tenda davanti al parlamento fin dall’inizio dell’anno. “Hanno tagliato tutto: previdenza sociale, educazione, pensioni. La gente sta scappando, lascia la città in massa.”
Per continuare a leggere: http://www.presseurop.eu/it/content/article/234371-lettonia-una-tigre-nella-gabbia-dell-fmi
Delitto del piccolo Gabriel – La Lettonia difende Elizabete Petersone dalle accuse di omicidio preterintenzionale aggravato
La linea difensiva della giovane è destinata a cambiare. All’udienza preliminare, il 5 maggio, la 21enne non ha intenzione di giungere ad un giudizio abbreviato, ma di rendere dichiarazioni spontanee ed avere un confronto con Paolo Arrigo.
La Lettonia sempre più a fianco di Elizabete Petersone nella sua difesa dalle accuse di omicidio preterintenzionale aggravato del figlioletto Gabriel. L’Ambasciatore della Lettonia in Italia, Astra Kurme, assieme al console, ha raggiunto Imperia per un incontro con il presidente del tribunale Gianfranco Boccalatte. Presente anche uno dei nuovi avvocati di Elizabete, Paolo Celli di Roma che assieme a Oliviero Villars De Carolis ha sostituito Tito Schivo. La linea difensiva della giovane è destinata a cambiare. All’udienza preliminare, il 5 maggio, la 21enne non ha intenzione di giungere ad un giudizio abbreviato, ma di rendere dichiarazioni spontanee ed avere un confronto con Paolo Arrigo.
UN OPEN SPACE MINIMALISTA IN LITUANIA
Questa casa di Kaunas, in Lituania, progettata dallo studio G. Natkevicius and Partners, è concepita come un open space arioso e decisamente minimalista. Gli arredi sono pochi, pochissimi, ma con funzioni mirate e puntuali, in grado di soddisfare tutte le esigenze. Nella zona giorno è nettissimo il contrasto tra il nero del divano e il bianco candido di tavolo e sedie, così come tra le linee morbide e arrotondate dell’uno, e quelle nette e squadrate degli altri. Tuttavia concorrono a rendere ugualmente caldo e accogliente questo spazio l’uso del legno e la presenza del grande camino.
LONTANE DA MOSCA
L’Estonia galleggia, la Lituania senza centrale atomica cola a picco.
Tallin soffre per la dipendenza dalla Germania, Vilnius per la chiusura dell’impianto di «Ignalina»
Prima viene Riga, a seguire Vilnius. Non si tratta di un esercizio di geografia ma della triste classifica del disastro finanziario che ha sconvolto il Baltico nel biennio 2008-2009. La Lituania infatti, come la Lettonia, sta vivendo una delle peggiori recessioni a livello mondiale. Nel 2009 il suo Prodotto interno lordo ha registrato un -15%, il mercato immobiliare ha visto una contrazione del 46,8% e le vendite al dettaglio hanno segnato un crollo del 30%. Numeri apocalittici per un Paese che fino al 2007 cresceva di 9-10 punti percentuali all’anno.
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20100410/pagina/09/pezzo/275814/
LETTONIA MAL D’EUROPA CON UN BUCO DI BILANCIO DI 4 MILIARDI DI EURO
… il paese in caduta libera. La grande depressione dell ex tigre baltica. Crollo del Pil, disoccupazione alle stelle, tagli pesantissimi a welfare e sanità. La crisi mondiale ha investito come uno tsunami la piccola repubblica ex sovietica. E i lettoni, tornati a casa negli anni per partecipare al miracolo economico, hanno ripreso a emigrare. Spente le celebrazioni per l’indipendenza.
Le chiamavano una volta le «tigri baltiche», paesi con tassi di crescita a due cifre. Oggi il ruggito della Lituania, della Lettonia e dell’Estonia è un lontanissimo ricordo, una eco che si perde in dissolvenza. Da queste [...]
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20100410/pagina/09/pezzo/275813/
DA VILNIUS A PALERMO LOW COST
Sicilia e Lituania sono più vicine grazie alla compagnia low cost lituana Star 1 Airlines, che ha deciso di introdurre, dalla prossima stagione estiva, un collegamento diretto tra Palermo e Vilnius. Il volo sarà operativo, in fase sperimentale, dal 25 luglio al 29 agosto, avrà cadenza settimanale, di domenica, con partenza da Palermo alle 18 e ritorno da Vilnius alle 15. Il collegamento con Palermo affiancherà quello con Milano Malpensa, l’unico attualmente gestito sull’Italia da Star 1 Airlines. “Ritengo che questo collegamento aereo sia una importante novità – dice il console onorario della Lituania in Sicilia, Alessandro Palmigiano -, perché consentirà di aumentare i flussi turistici fra i due Paesi”. Il Consolato ha istituito un servizio di informazione turistica per quanti volessero recarsi in Lituania e avere maggiori notizie sul Paese baltico.
APERTURE VERSO EST CON BASE A RIGA
Costruire solide partnership internazionali per far conquistare alle aziende polesane nuovi mercati e, di converso, attrarre nuovi investimenti sul nostro territorio. E’ con questo spirito che il Consorzio per lo sviluppo del Polesine (Consvipo) ha promosso un viaggio di affari in Lettonia, cui hanno partecipato una decina di imprenditori della provincia di Rovigo in rappresentanza di settori produttivi strategici
Una decina di imprenditori polesani di vari settori produttivi, accompagnati dal presidente del Consorzio di sviluppo Angelo Zanellato, hanno preso parte nei giorni scorsi ad un viaggio d’affari in Lettonia e faranno rientro in città martedì 13 aprile. Scopo della visita è stato quello di ottenere canali privilegiati nell’acquisizione di materie prime di qualità, dopo aver visitato diverse tra le principali industrie del comprensorio della capitale lettone Riga e della regione di Smiltene.
Le aziende visitate sono attive nei settori agricolo, cerealicolo, edilizio, lavorazione del legno, impianti termici, costruzione giostre e attrezzature per luna park e turismo. “Il territorio lettone è ricco di materie prime, soprattutto il legno, facilmente reperibile nelle numerose foreste della zona – ha spiegato Zanellato – Noi, per parte nostra, siamo in grado di proporre loro innovazione e capitiamo proprio al momento giusto: gli imprenditori e le istituzioni lettoni cercano partner leali e competitivi nell’Europa occidentale. In quest’ottica, sono rimasto ottimamente colpito dal dinamismo mostrato da Ainars Mezulis, presidente del consiglio regionale”. Oltre allo scambio di know how, infatti, i polesani hanno incontrato anche le istituzioni locali lettoni nell’ottica di costruire un sistema sempre più forte di relazioni.
“Il bilancio che si può trarre di questa esperienza è oggettivamente positivo – ha concluso Zanellato – tanto che già dal 26 al 28 aprile gli amici lettoni scenderanno in Polesine per conoscere le nostre eccellenze. L’area di Smiltene è una tra le più vivaci nell’ambito dei Paesi baltici e, per questo, ha risentito in maniera minore della crisi economica”. (RovigOggi.it)