CAVE LOLITAM !!! SEQUEL Commenti in Facebook al post leggibile cliccando: http://www.lampisterie.ilcannocchiale.it/
Lolita Timofeeva ha vinto la causa contro Edizioni QuattroVenti di Urbino
DELLE MENZOGNE BIOGRAFICHE E DELLE RETICENZE BIBLIOGRAFICHE
MESSE A NUDO DA CHI HA COMMENTATO IN FACEBOOK
LA TIMOFEEVA VINCITRICE DI UNA CAUSA CONTRO LE EDIZIONI QUATTROVENTI
Enzo Rossi- Ròiss – Il pittore L’Altrange, conosciuto e frequentato dalla Timofeeva in mia compagnia a Barcelona nel 1995 durante i giorni della sua expo nella Diagonal Art di Jordi Vilafranca (produzione, curatela e promozione griffate Rossi-Ròiss), mi ha scritto: Hola Enzo, abbiamo letto attentamente il tuo “Cave Lolitam !!!”. È sempre lo stesso. Accade ciò che ha fatto accadere Lolita Timofeeva quando un artista, dopo essersi approfittato di un commerciante o di un promotore, non è capace di dire GRAZIE soltanto, ma ancora meno capace è di riconoscere che ha conquistato alcuni spazi con servizi e notorietà grazie agli sforzi di tutti coloro che lo hanno aiutato. In generale, si sente dire: “IO, sono arrivato, da solo”. Ignorando che molte persone hanno partecipato alla costruzione di ogni suo riconoscimento pubblico. Di solito, ogni riconscimento pubblico è causato al 90% dal commerciante e dal promotore che si sono attivati in tutti i sensi per ottenerrlo.
Per questa ragione, troviamo abbastanza deplorevole, che per provare a guadagnare un pò di denaro, un artista vada a DENUNCIARE chi si è moltiplicato per “10″… anche se, a un certo momento, le circostanze hanno cambiato un rapporto che è risultato favorevole per lungo tempo.
Per questa ragione, siamo completamente contenti che l’editore del tuo libro abbia guadagnato nel processo di non pagare alcun euro a Lolita Timofeeva come riarcimento personale. Migliori pensieri a te…. … Mostra tutto
L’ALTRANGE
Paolo Fiorindo – Fellini (mi pare) dicesse che “con i grandi artisti non ci sono mai problemi”. Non dico altro, ti leggo sempre volentieri, ti saluto, ciao.
Enzo Rossi- Ròiss – A questo punto, copio e incollo una delle mie LAMPISTERIE (lampi di pensiero fertile!):
Le disattenzioni e l’irriconoscenza delle persone che ho beneficato col mio sapere e col mio agire, le metabolizzo in modo che possano potenziare e sovradimensionare le attenzioni e la riconoscenza di chi si rapporta a ciò che sono, piuttosto che a ciò che ho: gratificando la mia intellettualità, prima di soddisfare la mia corporalità.
1999 a Bologna, nel foyer del Teatro del Navile, Lolita Timofeeva con (da sinistra a destra) Giorgio Segato, Enzo Rossi-Ròiss, Nicole Dimitri.
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DEL MIO RITRATTO DIPINTO DA LOLITA TIMOFEEVA
DIVENUTO ICONA RICORRENTE NEI BLOG DEI MIEI DIFFAMATORI
Oscar Wilde ha scritto: “Ogni ritratto dipinto con passione è il ritratto dell’artista, non del modello. Il modello non è che il pretesto, l’occasione. Non è lui che viene rivelato dal pittore che, sulla tela dipinta, rivela se stesso”.
Sottoscrivo ciò, ovviamente: supportandolo con ciò che ha scritto Umberto Galimberti che riassumo succintamente assemblato.
Il pittore autore di un ritratto non ha eseguito la sua opera catturando l’anima di chi risulta rappresentato, come comunemente si crede, ma la sua relazione in atto col ritrattato nel momento esecutivo, il suo amore, il suo odio, la sua indifferenza, la sua insignificanza, in una parola la qualità della “passione” di chi ritrae più che di chi è ritrattato. Dipingendo e raffigurando un incontro, una relazione, un confronto che, attentamente guardato e scrutato, lascia trasparire la relazione intercorsa tra il pittore e il rappresentato, col suo carico di sentimenti.
Perciò ogni ritratto, oltre a ritrarre chi vi risulta rappresentato, ritrae anche il pittore che lo ha dipinto, tradendo la fedeltà al modello, per incrociare e ritrarre i sentimenti che il personaggio rappresentato ha suscitato nell’artista e che, a posteriori, suscita diversamente motivato in ognuno di noi nel momento in cui lo“guardiamo”.