LETTONIA: 90° ANNIVERSARIO DELLA INDIPENDENZA
Il 18 novembre 1918, poco dopo la resa della Germania fu proclamata l’indipendenza dello stato baltico. Oggi la Banca Popolare di Lettonia, vuole ricordare l’evento con l’emissione di una moneta d’argento dedicata al 90 anniversario dell’ indipendenza. Progettata e modellata dall’artista Aigars Bikše, la moneta riporta sul diritto lo stemma lettone composto da un sole radiante entro il quale si notano la lettera L e tre stelle simbolo delle regioni unite. Il rovescio evidenzia un disegno fanciullesco di un bimbo ed una bimba che, presi per mano, sorreggono la bandiera. Sia sul diritto che sul rovescio sono presenti zone smaltate nei colori nazionali bianco e rosso. Con un valore nominale di 1 Lats, la moneta è a corso legale ed è stata coniata in soli 5.000 esemplari. Il peso è di 31,47 grammi per un diametro di 38,61 mm. Il titolo dell’ argento è 925 e la lavorazione è proof o fondo specchio. Zecca di emissione: la finlandese Rahapaja Oy.
La Lettonia ed il crollo dell’URSS:
intervista ad Alfred Rubiks
http://www.resistenze.org/sito/te/pe/mc/pemc8a08-002486.htm
Un abitante della Lettonia è stato condannato
per la fomentazione della discordia interetnica
Martedì il tribunale circondariale di Riga ha condannato per un anno di carcere, con il beneficio della condizionale, l’abitante della Lettonia Rudolf Treis per una nota messa su Internet che fomenta la discordia interetnica. Lo comunica oggi la versione Internet del giornale “L’Ora” della Repubblica. Come constata l’edizione Treis ha lasciato una nota espressamente negativa ed ostile nei confronti dei russi su uno dei portali Internet. La popolazione della Lettonia conta circa due milioni e mezzo abitanti tra cui più del 40 % sono abitanti russsofoni.
HANNO PARLATO DELLA LORO SCRITTURA E PITTURA
GIORGIO CELLI – COSTANZA SAVINI – LOLITA TIMOFEEVA
NELLA BIBLIOTECA DELLE DONNE A BOLOGNA
Costanza Savini, Gaetana Miglioli, Lolita Timofeeva, Giorgio Celli e Daniela Delzotti (foto di Lodovico Pignatti Morano)
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Lolita Timofeeva, pittrice lettone italiana russofona con casa e atelier a Bologna dal 1991 ha parlato in una saletta della Biblioteca delle Donne a Bologna (ore 18-20 del 10 novembre 2009) per descrivere e commentare tre dipinti personali, esposti occasionalmente in tale saletta, collateralmente all’incontro con la scrittura e i supporters di Giorgio Celli e Costanza Savini. Si è data cosi (e ciò) facendo visibilità e interrelazioni come pittrice, artefice di opere eseguite spennellando colori su un substrato materico simulante superficie muraria, alla maniera del pittore Janis Andris Osis ex rettore dell’Accademia di Belle Arti di Riga suo maestro lettone in atelier più che in Accademia: per rappresentare l’interno della camera di un alberghetto a ore insediato in via Drapperie a Bologna, con figura femminile poco abbigliata in età giovanile.
Quasi certamente tale "esposizione" sarà curriculata come "personale", datata 2009 (l’unica!), non documentata da alcuna eco massmediatica, come altre esposizioni "personali" precedenti allestite in location succedanee: nella Sala Europa del Centro Ippico Pavarotti a Modena (1999), nell’Espace Rdc Couloir – Batiment ASP del Parlamento Europeo a Bruxelles (2002), nel vano scala d’ingresso antistante la reception con biglietteria e book shop del M.I.C. a Faenza (2003), in una sala della Biblioteca di Letteratura Straniera a Mosca (2004) collateralmente alla presentazione di alcuni libri.
Per quanto mi riguarda considero opportuno testimoniarla a futura memoria, confermando il giudizio critico leggibile nel mio libro intitolato "Mondo lettone made in Italy" (Edizioni QuattroVenti di Urbino 2007).
Considero Lolita Timofeeva artista virtuosa nel concepire e realizzare mimesi iconiche e aniconiche con apporti di stilemi storicizzati e museificati, capace di simulare accademicamente forme e contenuti artistici di volta in volta simbiotici o più convenienti e remunerativi. Come e quanto un’attrice teatrale sperimentata, capace di simulare sentimenti e comportamenti finalizzati alla resa scenica immediata, prescindendo dalle disapprovazioni considerate negatività contingenti. Le opere più originali che ha ideato e realizzato, però, fino all’anno in cui scrivo, sono quelle che costituiscono il ciclo “Kama” (dipinti, sculture in vetro e bronzo, opere grafiche): una straordinaria raffigurazione del mondo dei sensi esplorato godendo senza remore un rapporto di coppia intellettuale e passionale, totale e totalizzante, destinato a rivelarsi ineguagliabile, perché vissuto intensamente nel momento in cui il fervore sentimentale l’ha pervasa in sintonia col fervore creativo. Si tratta di una trascrizione del Kama Sutra con immagini plastiche e pittoriche magistralmente eseguite, che emblematizzano l’amplesso amoroso goduto nei momenti in cui il suo desiderio ha mosso… passi decisi e veloci senza inciampare (parole di un poeta). Come ho scritto per le opere intitolate "Kama", nel ruolo di esegeta "ab origine".
(Postato anche in www.italo-baltica.it/blog - www.lampisterie.ilcannocchiale.it e come NOTA in Facebook)
DELLE PERFORMANCES ESPOSITIVE DI LOLITA TIMOFEEVA MENO FREQUENTI PERCHE’ PRIVE DI SPONSOR E MENTORI ADEGUATI
k Lolita Timofeeva accanto a Eugenio Giani, ex assessore al Comune di Firenze. k
Le performaces espositive della pittrice lettone italiana russofona Lolita Timofeeva si sono rarefatte di anno in anno a cominciare dal 2005, dopo il primo ciclo iniziato nel 1993, epicentrato a Bologna, concluso nell’anno 2000. Risulta incontestabilmente fondativo il ciclo del suo lancio "da zero notorietà e redditività artistica, a…", costituito da 21 expo personali in Italia e all’estero, con 5 presenze successive in Artefiera (più Il ciclo che ho generato e gestito nel ruolo di esegeta principe e promoter/comunicatore sponsorizzato dal mio personale capitale di conoscenza ed estimatori, dotato di autonomia logistica progettuale e intellettuale, propulsiva e determinante. Un ciclo che ho pubblicizzato con numerossimi testi scritti per essere pubblicati, con la mia firma e con pseudonimi (la cui identità scrittòria fittizia è stata generata da me con artifici), in cataloghi e pubblicazioni varie: testi che risultano tutti citati (elencati) dalla Timofeeva nella sua bibliografia webizzata senza il mio nome. Un ciclo padre indiscutibile dei cicli successivi costituiti da 11 expo personali complessive (comprensive di alcuni flop come l’expo durata 5 giorni del Conseguentemente si è rarefatta anche la sua bibliografia costituita sempre più da "voci"… in picciol numero e modesta significanza, di anno in anno: idem la sua collezione di foto in compagnia di Personaggi illustri nel ruolo di testimonial consapevoli e non. Così come è diminuita progressivamente la sua attività espositiva, particolarmente durante l’ultimo ciclo di iniziative prevalentemente epicentrate a Firenze: mallevate da Eugenio Giani, assessore allo sport del capoluogo toscano e accreditate dal mentore di servizio istituzionale eclettico e disinvolto Maurizio Vanni, organizzatore di mostre collettive allestite con opere di autori eterogeni insiemizzate di volta in volta in ogni luogo con (e da) titolazioni pretestuose, buone anche per l’insiemizzazione di opere diverse d’altri autori. Tanto da cominciare a risultare assente anche là dove è risultata presente: tra gli artisti in rapporto con
Con nessuna expo personale allestita dura Esemplare e significativa
Una "Biennale di Venezia 2007" risulta curriculata nel suo sito web senza l’indicazione della location et altro identitario: significando millanteria, oppure Florence Biennale 2007…refusata. Nel Il 2009 è avviato a concludersi in bianco (come suol dirsi), principiando un nuovo ciclo di rapporti precari col sistema dell’arte in età antaizzata, avendo superata la frontiera dei 40 anni nel 2004. Nel website personale si segnala referenziata a Riga dal micro spazio espositivo (commerciale) Tifana Gallery, nel quale non ha mai allestito alcuna esposizione. Non gode buona fama presso Solvita Krese, director del Latvian Centre for Contemporary Art, che l’ha contestata (e continua a contestarla) come rappresentante artistica della Lettonia, considerandola straniera perchè cittadina italiana. Per leggere altro cliccare i link qui di seguito: http://www.liquida.it/lolita-timofeeva http://www.italo-baltica.it/ Personality http://immobilmente.blogspot.com/2008/11/bologna-case-agli-amici-degli-amici.html www.enzorossiroiss.blogspot.com/…/eurocarni-in-tribunale.html www.lastampa.it/redazione/…/38108girata.asp www.studiliberali.it/…/LO%20SCANDALO%20DI%20BOLOGNA.pdf www.namir.it/MAFIAGRAFFITI/legalita.htm
nte gli anni 2006-2009 da curriculare nel sito personale www.lolitatimofeeva.it, dove risultano webizzate soltanto partecipazioni a expo collettive: 12, comprensive dell’annuale (ricorrente) Premio Sulmona, e delle stesse collettive replicate in location diverse a cura del Vanni. Accreditata (motu proprio) nei cataloghi come rappresentante della Repubblica di Lettonia, della quale non è mai stata cittadina, nè ha mai posseduto il passaporto dopo quello degli occupati sovietici.
UNA BURLA SVEDESE IL METEORITE IMPATTATO SUL TERRITORIO DELLA REPUBBLICA DI LETTONIA E MASSMEDIATIZZATO SUBITO DAI LETTONI COME EVENTO EPOCALE STRAORDINARIO E PROMOZIONALE
MILANO - Tutti i giornali d’Europa hanno dato grande risalto al presunto meteorite precipitato domenica scorsa nei pressi del villaggio di Mazslaca, Lettonia. Molti siti hanno anche messo un video dell’impatto e varie foto del cratere di 15 metri di diametro e 5 di profondità. Molti scienziati, però, avevano subodorato che qualcosa non andava: la radiottività nei dintorni del cratere era a livelli normali. Infatti era tutto uno scherzo.
SCHERZO - Ad organizzare il pesce d’aprile fuori stagione è stata la compagnia telefonica lettone Tele 2 che, come ha spiegato Janis Sprogis, direttore commerciale, intendeva «dimostrare al popolo che un’interessante storia è sufficiente per attirare sulla Lettonia gli occhi di tutto il mondo». Tele 2 si è detta pronta a pagare i danni, che ha quantificato in 4.000 dollari. Linda Murniece, ministro dell’Interno lettone, ha dichiarato, invece, che le autorità sanzioneranno con una multa di 25.000 dollari questo «divertente scherzo», che ha causato alcuni problemi alle forze di polizia e agli abitanti di Mazslaca. _________________________________________________________
La meteora non esisteva. La bufala organizzata in combutta con la popolazione locale
Lettonia: il presunto meteorite
di Mazslaca era uno scherzo di Tele 2Pesce d’aprile in anticipo della compagnia telefonica
Il governo lettone: pagheranno 25.000 dollari di danni
Il cratere del presunto meteorite di Mazsalaca (Afp)
(Corriere della Sera, 27 ottobre 2009)
Dopo l’atterraggio dei marziani sul territorio USA annunciato da Orson Wells (ventitreenne) tramite la radio il 30 ottobre 1938, l’impatto annunciato di un meteorite sul territorio lettone notiziato dai media cartacei e televideato nel web.
In entrambi i casi eventi artificiali concepiti da un burlone intelligente in vena di “scherzi da prete” (si direbbe in lingua italiana).
In entrambi i casi destando un allarme collettivo esagerato che ha originato la mobilitazione di mezzi e persone con notevole dispendio di risorse finanziarie pubbliche.
Dei marziani inventati da Orson Wells mai atterrati sul suolo americano è stato scritto ti tutto e di più.
Del meteorite mai impattato sul suolo lettone è stato scritto ciò che si può leggere cliccando i link elencati qui di seguito:
http://www.repubblica.it/2008/12/gallerie/scienze/cratere-meteorite/1.html
http://www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/200910262022-est-rom0021-lettonia_niente_meteorite_cratere_e_una_bufala_di_tele2
http://magazine.excite.it/news/29751/Lettonia-svelato-il-mistero-del-meteorite-Una-montatura-di-Tele2
http://www.corriere.it/esteri/09_ottobre_26/meteorite-lettonia_0c58ed50-c22e-11de-b592-00144f02aabc.shtml
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Lettonia-un-meteorite-precipita-e-apre-un-cratere-di-nove-metri-Ma-e-una-bufala-VIDEO_3914291155.html
Altro si può leggere nel comunicato ufficiale diffuso dal Latvian Istitute: indirizzato anche all’Associazione Culturale Italo-Baltica.
by Ojars Kalnins (Director, Latvian Institute)
The first time was when everyone thought that a meteorite had exploded in a field near the town of Mazsalaca. Everyone from CNN and BBC to Discover Magazine ran sensational headlines, and readers from the USA to China were running to their world maps to find out where Latvia was located. Global travel agencies were no doubt chec
king for scheduled flights to Riga International Airport and the fastest bus routes to Mazsalaca. A local entrepreneur was already selling tickets to Latvia’s suddenly famous hole in the ground.
The second round of headlines came when the “meteorite” was uncovered to be a hoax, pulled off by a local mobile phone operator. Someone had dug a big hole and filled it with burning mud. Mazsalaca’s chance to become the world’s hottest new tourist site smouldered out.
The mobile phone operator claimed they just wanted to give the people of Latvia something to smile about during the economic crisis. To a certain extent, it worked. Once it was learned that no one was hurt, no damage was done to property, and that the state would be compensated for all costs incurred by the police and fire department, most people did chuckle.
Latvia’s Minister of Interior Linda Mūrniece was not amused, but that’s understandable. Latvia’s police and firemen are overworked and underpaid, and don’t need the added stress of a silly hoax. But they did demonstrate their professionalism, as did the Latvian and Estonian scientists who visited the site, looked at the hole and said, “nice try”. If you’re wondering why Estonian scientists rushed to Latvia to check the site, it’s probably because Estonia does have a real meteor crater on the island of Saaremaa. Actually, Saaremaa has 9 such craters, the largest being Kaali, and they all seemed to have carved out a place in Estonia’s history and geology around 8 B.C. So the Estonian scientists should know a real meteor crater when they see one.
They didn’t see one in Mazsalaca, the Latvian scientists concurred, and now it’s all over except for the shouting. It’s too early to tell whether this will boost sales for the mobile operator. Some advertising gurus are praising the stunt as an act of marketing genius. Others are wondering whether the hoax was good or bad for Latvia’s image abroad. The event has once again demonstrated the power of YouTube and its lightning-like ability to create a story where there isn’t one and distribute it around the world in the blink of an eye.
Actually, the town of Mazsalaca doesn’t need a meteor to attract tourists. It is a picturesque village located near the stunning Skaņaiskalns Nature Park that features such attractions as the Devil’s Pulpit, the Dwarf’s Path, the Werewolf Pine, Angel’s Cave, and Carnations Cliff. These all came about without the help of meteors (as far as we know). The Skaņaiskalns Cliff is the highlight of any tour because as its name implies (Sound Mountain) it is famous for its resounding echoes. Since the area around Mazsalaca was first inhabited during the middle of the Stone Age around 5000 B.C., this is probably the place where they first discovered “instant messaging” long before YouTube, Twitter, and Facebook.
The idea of digging holes near Mazsalaca also isn’t new, because archaeologists have discovered 315 ancient burial sites in the area, making it the biggest known Stone Age burial site in Northern Europe.
So all in all, no harm was done, although this hoax does raise one serious concern. What if a real meteorite does one day crash into Latvia and no one comes to see it?
The Latvian Institute
The Latvian Institute (Latvijas institūts) was established by the Latvian state to provide a wide range of information about Latvia, its society, culture and history.
Lettonia: caduto un meteorite vicino a un piccolo villaggio
(ASCA-AFP) – Riga, 26 ott – Un cratere di 15 metri di diametro e 5 di profondità è stato scoperto in prossimità di un piccolo villaggio a nord della Lettonia.Le autorità pensano che si possa trattare della caduta di un meteorite. Ad avvisare i vigili del fuoco è stata la popolazione del villaggio di Mazsalaca, allarmata dalle fiamme divampate nel campo in cui sarebbe avvenuto lo schianto. “Non vi è alcun ferito”, ha detto il portavoce dei vigili del fuoco Inga Vetere. “Siamo giunti alla conclusione che l’oggetto proveniva dal cielo, per questo pensiamo che si possa trattare di un meteorite”, ha spiegato.
Sul posto, secondo quanto riferito dal portavoce dei pompieri, non sono state rilevate tracce di contaminazioni chimiche o radiottive. Per maggiore sicurezza e per evitare che curiosi e collezionisti si avvicinino al luogo dell’incendio, l’area è stata cordonata.
In un treno a vapore viaggiatore in Lituania
Per saperne di più, cliccare:
http://viaggi.repubblica.it/articolo/lituania-in-treno-a-vapore/219161
IL CASTELLO DELLA LUCE IN COSTRUZIONE A RIGA IN LETTONIA
I lavori per la costruzione del Castello della Luce, Biblioteca Nazionale di Lettonia, continuano a Riga ripresi full-time da telecamere e visibili in rete cliccando http://www.gaismaspils.lv/gp/index.php
In tempo reale è possibile, così, vedere che tempo fa a Riga e commentarlo conversando tramite Skype, oppure chattando, con qualche conoscente lettone. Commentando anche la situazione politica nella quale staziona l’ex Ministro della Cultura Helena Demakova che ha tanto sostenuto la necessità di realizzare tale „Castello“ a futura memoria di… se stessa, più che della cultura nazionale lettone, prescindendo da ogni altra priorità contingente relativa al welfare comune e dalle difficoltà che avrebbero riguardato il finanziamento dei lavori.
E’ notizia dell’ultim’ora la decisione governativa di ridurre del 76,6 % i 38,5 milioni di lati previsti come finanziamento per il 2010: ciò significa che saranno finanziati soltanto lavori per complessivi 13 milioni di lati con grave disappunto e minacce di rapprèsaglie legali dell’impresa impegnata a costruirlo.
CAGLIOSTRO (1743-1795) SOSTO’ A MITAU/JELGAVA RESIDENZA DEL DUCA DI CURLANDIA IN LETTONIA PRIMA DI RECARSI A SAN PIETROBURGO
Il Palazzo Ducale di Mitau (Jelgava) in Lettonia, progettato da Bartolomeo Rastrelli nel 1738
Accompagnato dalla moglie diciottenne Lorenza Serafina Feliciani, disposta a prostituirsi per facilitarlo nelle sue imprese truffaldine, e sulle orme di Giacomo Casanova, conosciuto a Aix-en-Provence, che l’aveva preceduto nel 1764, antesignano di ogni altro faccendiere italiano marchingegnoso in trasferta, Cagliostro (Giuseppe Balsamo 1743-1795) arrivò a Mitau/Jelgava in Curlandia (Lettonia) il 25 Febbraio 1779, ove era diffusa la cosiddetta Massoneria Cerimoniale che si occupava "di speculazioni astratte e di formule empiriche". E dove si praticava, all’interno delle Officine curlandesi, la "purificazione" che avrebbe dovuto portare a una vera e propria rigenerazione fisica e spirituale: a un ringiovanimento, in parole povere, del corpo e dell’anima.
Cagliostro soggiornò lungamente a Mitau, dove inscenò pratiche di demonologia e di chiaroveggenza che furono seguite dagli stessi duchi di Curlandia, e dove fondò una “loggia mista”, cioè per adepti di ambo i sessi, suscitando grandi entusiasmi e reclutando uno straordinario numero di adepti. Compresa la contessa Elisabeth Kostantia von der Recke che lo avrebbe poi sputtanato e denunciato come disonesto, scrivendo un libello pubblicato a Berlin, und Stettin, Nicolai (1787, 8°, pp. XXXII-168), intitolato: Nachricht von des beruchtigten Cagliostro Aufenthalte in Mitau, im Iahre 1779, und von dessen dortigen magischen Operationen.
A Mitau, l’avventuriero italiano indusse la moglie a prostituirsi cedendo alle insistenze di un ricchissimo signore, nonostante che, come dice il Compendio “…dopo il cominciamento della massoneria il marito cercasse di risparmiarla”.
Si trasferì, poi, a San Pietroburgo, dove dimorò dal 5 giugno 1779 al marzo 1780.
Il viaggio in Russia lo intraprese autoincaricandosi di compiere una missione diplomatica: intercedere presso Caterina II per la concessione dell’indipendenza alla Curlandia, minacciata dall’espansionismo zarista, e fondare una loggia massonica internazionale, che fosse sotto l’alto patronato della Imperatrice, alla quale si presentò come rosacrociano e colonnello spagnolo Phenix provvisto di doti taumaturgiche. La moglie Lorenza lo favorì intrattenendo rapporti sessuali extraconiugali mirati con il Principe Grigorij Alexandrovic Potemkin (1739-1791), amante di Caterina II. Fino al giorno in cui non fu costretto ad abbandonare frettolosamente San Pietroburgo, smascherato e diffidato dall’ambasciatore di Spagna, nonostante la protezione del Potemkin.
L’Imperatrice russa scrisse, poi, tre commedie satiriche: "L’ingannatore", "Il cieco" e "L’incantatore siberiano", con le quali mise alla berlina Cagliostro e le sue vittime.
IX SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
Abbiamo ricevuto e letto la brochure stampata per descrivere e illustrare gli eventi della IX Settimana della Lingua Italiana a Riga in Lettonia (19-26 ottobre 2009), tematizzata con "L’Italiano tra arte, scienza e tecnologia“.
Auguriamo un successo, con folto pubblico e una adeguata eco massmediatica in lingua lettone, superiore al successo riscosso nella stessa Riga dalla "Settimana" datata 2008, durante la quale l’Italo-Baltica fu presente e può testimoniare l’audience suscitata dai vari eventi.
La pubblicazione di un dipinto del 1932, opera giovanile di Mino delle Site (nato a Lecce nel 1914), sul frontestipizio della brochure ufficiale, induce a pensare che tale scelta sia stata operata da un leccese, impiegato in qualche ufficio ministeriale a Roma, per omaggiare un pittore concittadino (o corregionale) post-futurista, ignorando la data del „Manifesto“ del 1909 e le opere degli artisti storici protagonisti dello storico movimento artistico al quale il leccese aderì nel 1931 (a cose fatte – come suol dirsi – ed opere più significative già create).
Che sia detto ciò ai lettoni artisti e non, perchè il Delle Site non sia considerato capostipite e artista emblematico, maestro da imitare.
53.BIENNALE DI VENEZIA 2009 FRAGILE NATURE IN FRAGILE LOCATION PER LA REPUBBLICA DI LETTONIA
Del micro padiglione disagiato e disagiante allestito dalla Repubblica di Lettonia a Venezia per la 53. Esposizione Internazionale d’Arte, scrivo con cognizione di causa e per averlo visitato nel giorno della sua inaugurazione, presenziando alla cerimonia della sua presentazione con più oratori microfonati, come è possibile verificare osservando le foto scattate da Corrado Corradi per conto della Associazione Culturale Italo Baltica.
É stato pagato dal Cultur Capital Foundation of Latvia, longa mano del Ministero della Cultura lettone. Procurato dalla agenzia di servizio Arte Communications, la stessa agenzia che ha procurato si-profit le sedi per i padiglioni allestiti a cura di Helena Demakova non ancora Ministro della Cultura, a cominciare dalla Biennale 1999.
Posizionato in una calle stretta 185 cm. e lunga 40 passi transitata prevalentemente dai residenti nei paraggi: un padiglione costituito da tre vani (50 mq. complessivi) inadatti ad ospitare 20-30 visitatori contemporaneamente, inaugurato radunando le poche persone intervenute sulla fondamenta (marciapiede veneziano) più vicina dietro l’angolo.
Assente Paolo De Grandis, l’agente di Arte Communications. Assente la „co-commissioner“ aggiunta Paivi Tirkkonen moglie finlandese del De Grandis. Assente la giornalista lettone accreditata Inga Steimane del Kulturas Forums, presente altrove in altro vernissage. Non rappresentata l’Ambasciata di Lettonia che ha la sede a Roma, nè alcuno dei cittadini italiani Consoli Onorari di Lettonia. Assente anche Gianpiero Mele dell’Associazione Italia-Lettonia.
Presenti complessivamente 30 persone, comprensive di Evelina Deicmane e Miks Mitrevics (artisti espositori), Liga Marcinkevica (curator), Norbert Weber (co-curator), con conoscenti e parenti connazionali al seguito, e una qualificata (e qualificante) delegazione della Italo-Baltica.
Scrivo ciò con cognizione di causa perchè il mio testo sia letto, soprattutto dagli addetti ai lavori culturali in Lettonia, senza pregiudizi, a futura memoria del già fatto e col proposito di far meglio, stabilendo in Venezia rapporti di collaborazione con italiani, addetti ai lavori artistici e culturali, dotati di conoscenza e conoscenze adeguate per un insediamento più prestigioso del padiglione lettone nel 2011.
Diversamente padiglionizzata e convenientemente massmediatizzata, la „Fragilità“ esposta biennalizzata a Venezia dagli artisi lettoni, avrebbe meritato attenzioni meno frettolose e di puro servizio da parte della Giuria incaricata di segnalare e premiare il miglior padiglione straniero.