DI UNO SFACCENDATO IN ITALIA
FACCENDIERE IN LETTONIA
E’ nomato Michele Del Prete un anziano broker velleitario marchigiano nato a Pesaro nel 1945, sfaccendato e derelazionato nel suo luogo di residenza anagrafica (Ciriè in provincia di Torino), faccendiere sedicente relazionato a Riga in Lettonia, dove ha abortito ogni iniziativa concepita per darsi attività redditizia e identità di promoter di successo. Come risulta scritto nel mio libro „Mondo lettone made in Italy“ (QuattroVenti Ed. Urbino 2007, pp.139-141).
E’ uno dei tanti italiani all’estero sprovvisto di ruolo professionale redditato in Italia, che si autopropone pro-positivo e vincente a Riga in Lettonia, dove ha già fatto naufragio a cominciare dall’anno 2001. Sedicente esperto in teleformazione, telelavoro, telepromozione, televillaggio commerciale, tele ogni altro possibile business virtuale, con svariate società S.I.A lettoni (equivalenti alle S.r.L. italiane): create per supportare iniziative nomate: Eurameriga, Alma Italia, Centro Servizi Cafii, Es Miilu Es, Baltitalia, Associazione Camera di Commercio in Lettonia (tutte decesse per inconsistenza economica e organizzativa conclamata).
Di suo, tale Michele Del Prete, fornisce nuovi indirizzi personali (sia web che postali), millantando interrelazioni fertili in un contesto nazionale sterile pervaso dal malessere e dal malaffare imprenditoriale: un contesto in cui il Governo nazionale fa i salti mortali quotidianamente per evitarsi la bancarotta, redarguito e guidato dal Fondo Monetario Internazionale per i soldi spesi male in passato e perchè spenda oculatamente i soldi che riceve e riceverà in prestito. In un contesto socio economico e politico rischioso, dove il quotidiano „Diena“ è stato acquistato non si sa da chi con soldi sborsati da ignoti, la ristorazione griffata „Lido“ ha sempre meno consumatori e progetta la chiusura, alcune case editrici hanno interrotto le pubblicazioni di libri, migliaia di insegnanti in esubero sono stati licenziati, gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati dimezzati e le pensioni sono state decurtate, alcuni ospedali sono stati chiusi, il Ministero della Cultura sarà quasi certamente soppresso e accorpato al Ministero dell’Educazione, le Banche soffrono per le insolvenze sempre più numerose e onerose, i giovani emigrano in cerca di fortuna altrove, i pignoramenti giudiziari sono sempre più frequenti e numerosi, l’ingresso della Lettonia nella eurozona è stato rinviato fino 2015, il mercato immobiliare langue, il passivo di Airbaltic si rivela insostenibile, le carceri sono sovraffollate, i 14 Ministeri del governo in carica saranno ridotti a 8, …etc. etc.
Scrivo ciò a futura memoria in Facebook, perchè sia letta e riletta (eventualmente anche commentata) questa NOTA da chi annovera Michele Del Prete tra i propri amici o le proprie conoscenze.
In attesa che io scriva altro e più diffusamente per illustrare un progetto irrealizzato dal faccendiere italiano a Ventspils, malgrado l’approvazione del Digital Centre locale e dell’Ambasciata d’Italia (acquisita) e la creazione di una marchingegnosa Associazione ArtTecn mirata ad aiutare la Lettonia nel settore delle arti e della tecnologia con illusori finanziamenti europei.
P.S.– L’invio di questo testo via mail a un primo gruppo d’italiani presenti e attivi in Lettonia ha causato l’invio all’indirizzo della Italo-Baltica di alcune mail, come quelle che seguono.
- Voglio segnalare anch’io un certo Maurizio Rallo, conosciuto ormai da molti
italiani a Riga, che va in giro spacciandosi, oggi per agente immobiliare,
domani per imprenditore del sesso, un altro giorno ancora per istruttore di
karate, ancora per affiliato del clan Bagarella, (è un siciliano)… e
così all’unico scopo di avvicinare suoi connazionali, e chiedere piccoli
anticipi per piccoli affari…. fregando soldi a destra e sinistra .
Cordiali saluti. Michele
(Già postato come NOTA in Facebook)
FONDI PER LA LETTONIA SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA
DONATI E RACCOLTI DAI CONSOLI ONORARI
Ai Governanti della Repubblica di Lettonia impegnati a salvare la loro Nazione dalla bancarotta suggerisco di costituire un Fondo Speciale per l’Assistenza dei più Poveri con donazioni provenienti da tutte le persone che blasonano la propria carta da visita e il proprio studio professionale con la scritta Console Onorario di Lettonia.
A cominciare dagli otto Consoli Onorari italiani (in ordine alfabetico): Bambina (Palermo), Comelli (Trieste), Gattas (Napoli), Landini (Modena), Nicolussi (Venezia), Rositani (Firenze), Signorini (Milano), Trione (Bari).
>A ognuno di questi Consoli Onorari dovrebbe essere indirizzata una lettera personale autografata dal Presidente della Repubblica di Lettonia nella quale risultino invitati a manifestare il proprio sostegno al popolo lettone in difficoltà attivandosi per la raccolta di fondi tra i loro amici più ricchi e tra i loro soci in affari, con l’obiettivo di raccogliere ognuno 1.000.000 di euro, compresivi di 200.000 euro personali donati per dare l’esempio.
E’ questo un suggerimento dell’Associazione Culturale Italo-Baltica che non deve essere considerato stravange, perchè è scaturito da una approfondita riflessione sulla opportunità di far partecipare i Consoli Onorari al risanamento delle finanze di una Nazione che li ha onorati con una nomina che ognuno di loro ha chiesto e attenuta, presumendola indiscutibilmente vantaggiosa per il decoro (status) sociale personale e per l’incremento del proprio reddito di mediatori d’affari o esercenti di libere professioni.
E’ facile calcolare che una raccolta di fondi così concepita, organizzata ed effettuata, potrebbe concretizzarsi in 200.000.000 di euro donati da cittadini della Comunità Europea, in rapporti di amicizia o d’affari con 200 Consoli Onorari di Lettonia (8 per ognuno dei 25 Stati membri). Con altrettanti milioni di euro donati da cittadini di altre nazionalità, in rapporti d’affari o d’amicizia con altri Consoli Onorari di Lettonia.
Altro non scrivo considerando „buon intenditori“ i miei lettori.
DI UN LETTONOFILO (LATVIAFAN) ROMANO INTRAPRENDENTE
A PRESCINDERE DALLA BANCAROTTA INCOMBENTE
CHE PREOCCUPA I GOVERNANTI DELLE REPUBBLICHE BALTICHE
Ho già scritto per indicare ai Consoli Onorari della Repubblica di Lettonia come raccogliere fondi con l’intenzione di sostenere economicamente la nazione baltica, nel momento in cui è notoriamente sull’orlo della bancarotta, grati per la nomina che blasona i loro CV.
Scrivo ora per redigere sommariamente la scheda di un lettonofilo di servizio assistito intraprendente, cittadino italiano faccendiere a Riga in Lettonia, dove è stato compagno di merende di Michele del Prete, altro faccendiere italiano lettonofilo del quale ho più volte scritto e altro scriverò.
Giampiero Mele risulta iperwebizzato e affaccendato in Italia come Presidente di più Associazioni pro Lettonia, tutte generate e insediate a Roma, organizzate per accedere a finanziamenti pubblici istituzionali italiani ed europei. Ha cominciato a manifestare la sua lettonofilia nel 2003 generando e presiedendo l’Associazione Italia-Lettonia, prima di assumere il ruolo di delegato comprensoriale per i Castelli Romani dell’Unione degli Industriali di Roma. Poi ha continuato, nel ruolo di vicepresidente della Baltitalia presieduta e abortita da Michele del Prete, con la pittrice Lolita Timofeeva nel ruolo di testimonial, disponibile per l’assunzione di altre cariche „vice „ in eventuali nuove Associazioni diversamente generate da italiani affaccendati in Lettonia. Recentemente ha generato l’Associazione Amici di Rothko (Mark), pittore aniconico lettone-americano (1903-1970), della quale è Presidente, insediandola presso l’Ass.Italia-Lettonia in Italia e in Daugavspils in Lettonia luogo di nascita dell’artista. Col proposito dissimulato di acquisire meriti per la disponibilità di risorse finanziarie pubbliche con benefit indotti collaterali privatizzabili. Disposto, eventualmente, a fondare e presiedere anche Associazioni di Amici degli artisti lettoni morti e sepolti in Italia: Elisabeth Kaehlbrandt-Zanelli (1880-1970), Niklavs Strunke (1894-1966), Edita Walterowna-Broglio (1886-1977), documentati e biografati nel mio libro „Mondo lettone made in Italy“.
(Già postato come NOTA in Facebook)
„THEAT BEAT OF SEX“ DELLA LETTONE SIGNE BAUMANE
omaggiata dagli organizzatori di Venice Days 2009 a Venezia
15 shorts sull’amore e il sesso della lettone Signe Baumane, sono stati proiettati singolarmente, prima di ogni proiezione, nella Sala Perla al Lido di Venezia durante i giorni della 66 Mostra Internazionale del Cinema (2-12 settembre 2009) e tutti di seguito (durata 40 minuti) dagli organizzatori della 6a edizione dei Venice Days, sullo schermo all’aperto della Villa degli Autori a conclusione delle Giornate degli Autori, presente l’artista autrice.
Il sesso e le donne scritto, disegnato,animato e commentato (voci
zzato) sensa se e senza ma da una over 40, memore del proprio vissuto sessuale a Riga e altrove in età over 20 e over 30, diplomata in filosofia all’Università di Mosca nel 1989, cittadina della Repubblica di Lettonia sovietizzata fino al 1991.
15 shorts per argomentare il punto G, la masturbazione, le misure del fallo, la verginità, l’orgasmo vaginale, il sesso anale e quello orale, le mestruazioni, anche le malattie, e molto altro. Protagonista Cynthia, portatrice sana di „guizzi erotici“ penalizzati da una disagiante singletudine malcelata, „ragazza della porta accanto“ fine dicitrice ironica delle sue fantasie sexuali, tema ricorrente dei suoi racconti disegnati con protagonisti d’ambo i sessi provvisti di organi sessuali popstilizzati.
Signe Baumane è nata ad Auce in Lettonia nel 1964, anno dell’ascesa al potere di Leonid Breznev. Vive a New York dal 1995. Il suo cinema d’animazione (costituito prevalentemente da cortometraggi) gode buona fama tra gli intenditori ed è già stato premiato in più occasioni. Attualmente è impegnata nella realizzazione di un lungometraggio animato intitolato Golden Hors. Con alcuni colleghi e colleghe gestisce la produzione e la commercializzazione dei suoi DVD (www.signebaumane.com).
(Già postato in: www.iantichi.org – il mio diario)
AVVISO
Durante tutto l’anno 2009 l’Associazione Culturale Italo-Baltica sarà operativa a Venezia in più location, dove allestirà esposizioni d’arte a cura di Enzo Rossi-Ròiss, con iniziative varie indotte o collaterali.
Le location già acquisite sono:
Scuola Grande San Teodoro: San Marco 4810
Compagnia de Calza “I Antichi”: San Marco 2674
Sala Palazzo Priuli Bon: Campo San Stae 1979
Una esposizione è già stata calendariata ed avrà per protagonista la pittrice lettone Ilze Jaunberga, da alcuni mesi impegnata a dipingere su tele diversamente dimensionate opere del ciclo intitolato “Ad majorem saturnalia gloriam”, che saranno sponsorizzate e ospitate nella propria sede in Campo San Maurizio dalla Compagnia De Calza “I Antichi” in concomitanza col Carnevale 2009 (vernissage il 13 febbraio).
Nella Scuola Grande San Teodoro saranno allestite esposizioni concomitanti con la Biennale Internazionale d’Arte (dal 1° giugno al 31 ottobre).
Per la Sala Palazzo Priuli Bon saranno calendariate esposizioni diverse da gennaio a dicembre 2009.
Chiunque sia interessato a interagire con la Italo-Baltica per la progettazione e realizzazione di eventi culturali a Venezia e in altre città italiane, come in location baltiche, può telefonare al +39.339.6918363
COMPOSITORE LETTONE TRENTENNE A VENEZIA
Un lettone trentenne, Janis Petraskevics, è stato segnalato come “rivelazione” tra i compositori maggiormente apprezzati dai critici musicali convenuti a Venezia per la Biennale Musica 2008. Carla Moreni de “Il Sole 24 Ore” ha scritto nel supplemento “Domenica” (12 ottobre): “E tra le pieghe delle incertezze si insinuano talora capolavori. Come è successo nel concerto di venerdì sera, ad esempio, al Piccolo Arsenale, dove abbiamo ascoltato un compositore lettone sconosciuto, trentenne, Janis Petraskevics, capace di dominare il contrappunto come pochi. Ma soprattutto vincente, con il suono raro del poeta. Il suo Flight of the Arrow fa i conti con Bach, nell’ultima sezione, ma le citazioni aprono a orizzonti inesplorati. Perfetto lo ha suonato Carlo Teodoro, violoncellista dell’Ex Novo Ensemble, il gruppo veneziano che è interprete poi degli autori in programma”.
A STOMERSEE SULLE ORME DEL GATTOPARDO
Segnaliamo un video amatoriale che documenta la visita di Enzo Rossi-Ròiss al castello di Stomersee, distante 200 km da Riga capitale della Lettonia, nel distretto di Gulbene. Tale castello è stata la residenza lettone di Tomasi di Lampedusa, autore de “Il gattopardo”, dopo aver sposato nel 1932 la baronessa baltica Alexandra (Licy) von Wolff.
A chi si reca per visitarlo appare alla fine di un lungo viale di tigli “…con le sue due alte torri svettanti e il grande lupo araldico scolpito nella pietra sopra il portico d’ingresso, con gli eleganti riquadri attorno alle finestre bene ordinate, dignitoso e bellissimo da vedere”: come ha scritto Boris Biancheri ne “Il ritorno a Stomersee”.
DI UN LIBRO INGANNEVOLE INTITOLATO “BALTICA 9″
“Guida ai misteri dell’oriente” è il sottotitolo ingannevole di un libro edito da Laterza che ha per titolo altrettanto ingannevole “Baltica 9”: nominazione di una birra super, anziché di una superstrada, oppure di una macroregione, oppure del nono fascicolo di una rivista culturale accalappialettori balticofili. Gli autori del libro (Daniele Benati e Paolo Nori, nati entrambi in territorio emiliano), però, non lo hanno detto subito ai loro afficionados convenuti nel microspazio del Modo Infoshop a Bologna, prima di esibirsi come lettori sperimentali e dilettevoli di ciò che hanno scritto cinque anni prima della data di pubblicazione: sperimentando la coniugazione dei verbi al futuro per propiziarsi attenzioni esegetiche indulgenti, anziché al passato che li avrebbe connotati viaggiatori datati su percorsi contrassegnati da una segnaletica sostituita nel frattempo perché divenuta obsoleta cinque anni dopo.
“Guida con istruzioni per l’uso” (parafrasando Perec) sottotitolerebbe convenientemente
Il libro intitolato “Baltica 9”, consentendo supposizioni relative a libri intitolati “Baltica 1-2-3-4-5-6-7-8) e da intitolare “Baltica 10-11-12…”. Scritti da altri autori principiando ogni paragrafo con “Mi ricordo…” ( ancora come Perec). Oppure scrivendo: ho seguito, ho trovato, sono entrato, sono uscito, mi sono accorto, anziché seguirete, troverete, entrerete, uscirete, vi accorgerete…et similia semantizzando. Non potendo far seguire ad altri chi non li precede, non potendo far entrare altri in, nè uscire da… dove è stato possibile entrare e uscire cinque anni prima, non potendo far trovare ad altri ciò che e chi non c’è più ( comprese le doganiere, più o meno fascinose, che nel frattempo hanno imparato ad affaccendarsi in tutt’altre faccende, per es.).
Il libro intitolato “Baltica 9” sia preso in considerazione, perciò, soltanto come esercizio scrittòrio compiuto dal duo Benati & Nori, con tic verbali godibilissimi in forma recitata più che letta silenziosamente in solitudine, per dare consistenza libresca ai fogli sparsi di un taccuino di viaggio d’antan, similari ai post di un blog.
Rinunciando a seguire il modo di scrivere dei due autori come successione sintattica, per seguirla come si segue al cinema il passaggio di sequenze, considerandolo insieme di echi in successione di una lingua di pure carenze. Così che nel ruolo di lettori ci sia più agevole seguirlo considerandolo scrittura costituita da frasi che seguono la curva del parlato: dove il duo Benati & Nori tracima causa una specie connaturata di ecolalia incontinente para-affabulatoria e simil-cabarettistica.
ALLO SBARAGLIO IN ARTELIBRO 2008
ALCUNI ARTISTI LITUANI ASSOCIATI
L’Artelibro 2008 si è connotata internazionale in alcuni mini stand allineati nella Sala degli Atti di Palazzo Re Enzo a Bologna con 12 rappresentanze straniere, cinque delle quali (minori e minoritarie) provenienti da ex repubbliche sovietiche o dalla ex Jugoslavia. Una di tali presenze è stata la Galerija Meno Parkas di Kaunas (Lituania) presente per dare visibilità e sollecitare attenzioni alla creatività di alcuni suoi artisti associati, con una collana di cataloghi personali che non sono stati considerati libri d’arte, risultando quaderni brossurati
Immeritatamente, secondo noi, perché esposti in una fiera del libro d’arte anzichè in una fiera dell’arte.
Angelo Guglielmi, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna ha esagerato, perciò, nel momento in cui l’ha inaugurata comparandola enfaticamente alla Fiera di Francoforte.