PRIGIONI DELLA CIA IN LITUANIA
GRECIA, ISLANDA E LETTONIA POTREBBERO
GUIDARE LA RIVOLTA CONTRO IL FMI E LA UE
Il crollo finanziario totale, un tempo problema solamente dei paesi in via di sviluppo, è giunto ora in Europa. Il Fondo Monetario Internazionale sta imponendo le proprie "misure di austerità" al cerchio più esterno dell’Unione Europea, con Grecia, Islanda e Lettonia come i paesi più colpiti. Ma questi non sono i normali mendicanti del terzo mondo. Storicamente, i vichinghi islandesi respinsero in numerose occasioni gli invasori britannici, le tribù lettoni allontanarono persino i vichinghi e i greci conquistarono l’intero impero persiano. Se c’è qualcuno che può opporsi al FMI, sicuramente sono questi valorosi guerrieri europei.
Decine di paesi sono risultati inadempienti sul proprio debito negli ultimi decenni, e il caso più recente è stato Dubai che ha dichiarato una moratoria sui debiti il 26 novembre 2009. Se l’ex ricchissimo emirato arabo può risultare inadempiente, possono esserlo anche i paesi disperati. E se l’alternativa è quella di distruggere l’economia locale, è difficile sostenere che non dovrebbero farlo.
Questo è particolarmente vero quando i creditori sono in buona parte responsabili dei problemi del debitore, e ci sono buone ragioni per sostenere che i debiti non devono essere ripagati. I problemi in Grecia ebbero origine quando furono mantenuti bassi i tassi di interesse, inadeguati per la Grecia, per salvare la Germania da un tracollo economico. Mentre ad Islanda e Lettonia è stata accollata la responsabilità delle obbligazioni private verso cui loro non erano parti in causa.
GIOVANE LETTONE INDAGATA PER INFANTICIDIO
Una giovane donna di origine lettone, Elisabete Pertersone, è stata arrestata e reclusa nel carcere di Genova Pontedecimo, dove resterà sino al mese di giugno 2010 (salvo diverse decisioni dei giudici), indagata per aver causato la morte del suo figlioletto Gabriel, in concorso col compagno italiano Paolo Arrigo, commerciante ventiquattrenne di Imperia.
Poiché l’Arrigo ha tentato il suicidio e la giovane Pertersone manifesta crisi depressive, l’Ambasciata di Lettonia – non rappresentata a Genova in alcun modo, né da alcuna personalità – ha delegato l’Ambasciata del Lussemburgo d’individuare una struttura alternativa al carcere genovese per la giovane cittadina lettone, in attesa che le indagini si concludano.
«Abbiamo chiesto di individuare un istituto religioso in zona – ha detto ai giornalisti Tito Schivo, l’avvocato difensore della lettone – dove possa essere garantita non solo la custodia, ma anche un’assistenza sociale e morale più mirata. Nel caso si rivelasse impossibile rinvenire un luogo adatto, inoltreremo una richiesta di misura cautelare presso la struttura carceraria».
DUE PRIGIONI DELLA CIA IN LITUANIA
SONO RIMASTE SEGRETE ANCHE PER IL GOVERNO
Anche la Lituania, come molti altri Paesi della "nuova Europa", è risultata inclusa nel programma della Cia di secret rendition destinato ai presunti terroristi arrestati dopo l’undici settembre del 2001.
Secondo l’esito di una inchiesta condotta da una commissione parlamentare, sono stati aperti almeno due centri di detenzione segreti e nel 2005 e nel 2006 aerei charter, presi a nolo dall’agenzia di Langley, sono stati autorizzati ad atterrare in Lituania.
E’ stato appurato che la prigione ha avuto la sua sede nei pressi della cittadina di Rudnikaj, in una base ex sovietica, a 40 chilometri da Vilnius. Secondo la Abc, che ha avuto le informazioni da una fonte qualificata degli stessi servizi segreti Usa, in quella prigione hano soggiornato almeno otto prigionieri.
Ovviamente il governo lituano smentisce. Ma è stato messo in difficoltà dell’ex presidente Rolandas Paksas il quale ha dichiarato che l’impeachment cui fu costretto nel 2004 fu l’effetto del suo perentorio rifiuto di ospitare in Lituania prigioni segrete per conto terzi.
«Quando ero presidente – ha dichiarato – seppi che c’era gente che voleva portare sospetti terroristi in Lituania. Io credo che il mio disaccordo sostanziale sia stato la causa scatenante di una campagna contro di me e del mio successivo impeachment».
Dunque le pressioni ci furono e, con alto grado di probabilità, l’operazione venne realizzata, suo malgrado, tra il 2004 e il 2005 (come afferma la Abc).
"FRIEND OF MINE“ DELLA EXIT FILM
PICCOLO GRANDE INIZIO D’ANNO IN ESTONIA
La Exit Film di Tallinn, di proprietà della danese Zentropa Entertainment e del produttore e regista estone Peeter Urbla, inizierà il 2010 con la produzione di A Friend of Mine di Mart Kivastik (sceneggiatore di Taarka), con la partecipazione di Aarne Üksküla, Aleksander Eelmaa e Rita Raave.
"A Friend of Mine" narra la storia di due anziani che hanno in comune la passione per i libri e diventano amici. Il film a low budget (sotto i 400.000 euro) ha ricevuto il sostegno di Estonian Film Foundation e Estonian Cultural Endowment. “A causa della crisi e dei tagli ai sussidi pubblici (del 20% nel 2010), è disponibile poco denaro per la produzione e dobbiamo fare piccoli film per tenere viva l’industria, mentre prendiamo tempo per sviluppare progetti più grandi (oltre 1 milione di euro) con partner europei”, ha dichiarato la produttrice Anneli Ahven.
L’affermata Exit Film ha programmato di sviluppare altri tre progetti: a partire da The Messenger Knocks Three Times, esordio registico di Elo Selirand, sulla capacità di amare ed essere amati.