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COME E PERCHE’ SEGUIRE IN LETTONIA

L’IDEA BUSINESS  VINCENTE

http://www.youtube.com/watch?v=bsdZyKAy7bo

Serge Rombi (Euronews, 17 novembre 2012) – “Buongiorno e benvenuti. Questa settimana, l’equipe di Business Planet è a Riga, capitale della Lettonia. Il paese è stato duramente colpito dalla crisi, ma ora gli indicatori economici sono tornati positivi. La crescita, ad esempio, potrebbe toccare il 4 o il 5 per cento nel prossimo anno. E un volano della crescita è l’imprenditoria, che si è sviluppata enormemente in questi ultimi anni”.
La sua idea di business, Gints Ziverts l’ha avuta qualche mese dopo essere tornato dalla Thailandia, dove aveva trascorso una decina d’anni. Questo ventottenne ha aperto il primo ristorante thai di Riga. Un successo immediato che lo ha portato ad assumere sette dipendenti e che gli ha fruttato due volte il giro di affari che aveva previsto.
Gints Ziverts: “Abitando a Bangkok, ho scoperto varietà di cibo e modi di vivere che in Lettonia non esistevano. E’ così che mi è venuta l’idea di aprire un ristorante thailandese, ma con prezzi modici, accessibile a tutte le tasche. Era una novità in Lettonia e non è stato facile spiegare il progetto agli investitori”.
Le cose sono andate talmente bene che Gints sta pensando di aprire una catena di ristoranti. Per iniziare la sua attività, ha ottenuto un prestito di 65000 euro e sovvenzioni per altri diecimila euro. Fondi raccolti grazie al programma New Start, avviato in Lettonia in partenariato con il Fondo sociale europeo. Il programma, rivolto a imprenditori di età compresa tra i 25 e i 40 anni, ha anche permesso a Gints di colmare le proprie lacune in materia di contabilità.
Gints Ziverts: “Grazie ai corsi di contabilità, ho imparato a gestire le mie finanze, ho capito che cosa dovevo fare per assumere dipendenti in Lettonia, quali sono le leggi da osservare, ho capito come muovermi e anche quali errori avrei dovuto evitare”.
Il Fondo sociale europeo di cui ha beneficiato Gints è uno dei principali strumenti finanziari con cui l’Unione può sostenere gli stati membri in difficoltà a causa della crisi. Il programma New Start è stato avviato in Lettonia nel 2009 e ha avuto un impatto molto positivo sull’imprenditoria nazionale.
Inna Steinbuka, Responsabile della Rappresentanza della Commissione europea a Riga: “Grazie al programma New Start, in Lettonia sono nate 700 nuove imprese e sono stati creati 1300 posti di lavoro. Un risultato davvero notevole”.
Gints Ziverts: “Gli ingredienti del successo? Prima di tutto l’idea. Poi c’è il duro lavoro, e infine i finanziamenti. Se si vogliono ottenere i finanziamenti, bisogna rendere l’idea attraente per gli investitori”. (http://it.euronews.com/)

DI UNO SFACCENDATO IN ITALIA
FACCENDIERE IN LETTONIA DAL 2001 –

FACEBOOKAMICIZIATO MIKI DELPRETE

http://lampisterie.ilcannocchiale.it/2009/09/21/italo_baltica_news.html


E’ nomato Michele Del Prete un anziano broker velleitario marchigiano nato a Pesaro nel 1945, sfaccendato e derelazionato nel suo luogo di residenza anagrafica (Ciriè in provincia di Torino), faccendiere sedicente relazionato a Riga in Lettonia, dove ha abortito ogni iniziativa concepita per darsi attività redditizia e identità di promoter di successo. Come risulta scritto nel mio libro „Mondo lettone made in Italy“ (QuattroVenti Ed. Urbino 2007, pp.139-141).

E’ uno dei tanti italiani all’estero sprovvisto di ruolo professionale redditato in Italia, che si autopropone pro-positivo e vincente a Riga in Lettonia, dove ha già fatto naufragio a cominciare dall’anno 2001. Sedicente esperto in teleformazione, telelavoro, telepromozione, televillaggio commerciale, tele ogni altro possibile business virtuale, con svariate società S.I.A lettoni (equivalenti alle S.r.L. italiane): create per supportare iniziative nomate: Eurameriga, Alma Italia, Centro Servizi Cafii, Es Miilu Es, Baltitalia, Associazione Camera di Commercio in Lettonia (tutte decesse per inconsistenza economica e organizzativa conclamata).

Di suo, tale Michele Del Prete, fornisce nuovi indirizzi personali (sia web che postali), millantando interrelazioni fertili in un contesto nazionale sterile pervaso dal malessere e dal malaffare imprenditoriale: un contesto in cui il Governo nazionale fa i salti mortali quotidianamente per evitarsi la bancarotta, redarguito e guidato dal Fondo Monetario Internazionale per i soldi spesi male in passato e perchè spenda oculatamente i soldi che riceve e riceverà in prestito. In un contesto socio economico e politico rischioso, dove il quotidiano „Diena“ è stato acquistato non si sa da chi con soldi sborsati da ignoti, la ristorazione griffata „Lido“ ha sempre meno consumatori e progetta la chiusura, alcune case editrici hanno interrotto le pubblicazioni di libri, migliaia di insegnanti in esubero sono stati licenziati, gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati dimezzati e le pensioni sono state decurtate, alcuni ospedali sono stati chiusi, il Ministero della Cultura sarà quasi certamente soppresso e accorpato al Ministero dell’Educazione, le Banche soffrono per le insolvenze sempre più numerose e onerose, i giovani emigrano in cerca di fortuna altrove, i pignoramenti giudiziari sono sempre più frequenti e numerosi, l’ingresso della Lettonia nella eurozona è stato rinviato fino 2015, il mercato immobiliare langue, il passivo di Airbaltic si rivela insostenibile, le carceri sono sovraffollate, i 14 Ministeri del governo in carica saranno ridotti a 8, …etc. etc.

Ho scritto ciò a futura memoria, anticipandolo in Facebook, perchè sia letto e riletto (eventualmente anche commentata)  da chi annovera Michele Del Prete tra i propri amici o le proprie conoscenze.

In attesa che io scriva altro e più diffusamente per illustrare un progetto irrealizzato dal faccendiere italiano a Ventspils, malgrado l’approvazione del Digital Centre locale e dell’Ambasciata d’Italia (acquisita) e la creazione di una marchingegnosa Associazione ArtTecn mirata ad aiutare la Lettonia nel settore delle arti e della tecnologia con illusori finanziamenti europei.

P.S.– La presenza in Facebook e l’inoltro di questo testo via mail a un primo gruppo d’italiani presenti e attivi in Lettonia ha causato l’invio all’indirizzo della Italo-Baltica di alcune mail, come quelle che seguono.

- Voglio segnalare anch’io un certo Maurizio Rallo, conosciuto ormai da molti italiani a Riga, che va in giro spacciandosi, oggi per agente immobiliare, domani per imprenditore del sesso, un altro giorno ancora per istruttore di karate, ancora per affiliato del clan Bagarella, (è un siciliano)… e così all’unico scopo di avvicinare suoi connazionali, e chiedere piccoli anticipi per piccoli affari…. fregando soldi a destra e sinistra . Cordiali saluti. Michele – (Già postato come NOTA in Facebook)

La Divina Commedia nel mondo: domani Dante parla lettone

giovedì 27 settembre 2012

Domani, venerdì 28 settembre, alle ore 21.00, per la Divina Commedia nel mondo, XVIII rassegna di conversazioni e letture internazionali a cura di Walter Della Monica, conversazione sulla presenza di Dante in Lettonia e sulla versione della Divina Commedia in lingua lettone, tradotta dal poeta e traduttore Valdis Bisenieks.

Partecipa: Paolo Pantaleo, esperto di cultura e letteratura lettone.

Segue la lettura in italiano e in versione lettone del XXXIII canto del Paradiso per la dizione di Riccardo Pratesi e del traduttore Valdis Bisenieks.

A conclusione, consegna del riconoscimento speciale “Il lauro dantesco” al traduttore e all’esperto partecipanti alla rassegna e, “ad honorem”, all’autore del recente e grandissimo successo editoriale “Il libro segreto di Dante” (Newton Compton), Francesco Fioretti.

“Il libro segreto di Dante”:Dante è davvero stato ucciso dalla malaria, come tutti a Ravenna credono? Oppure qualcuno aveva dei motivi per desiderare la sua morte e la scomparsa di un segreto insieme a lui? Tormentati da questo dubbio, la figlia del poeta, suor Beatrice, un ex templare di nome Bernard e un medico, Giovanni da Lucca, iniziano una doppia indagine per fare chiarezza su quanto è accaduto. Cercano con fatica di decifrare un messaggio in codice lasciato da Dante su nove fogli di pergamena e intanto si mettono sulle tracce dei suoi presunti assassini, scoprendo che molti nutrivano una profonda avversione per il poeta. Non sarà facile trovare la chiave del segreto occultato nella Commedia e scoprire chi voleva impedire al poeta di terminare la sua opera. Ma perché l’Alighieri aveva deciso di nascondere con così grande cura gli ultimi tredici canti del Paradiso? Teoremi raffinati, intrighi complessi e verità da svelare si celano tra i versi delle tre cantiche, come l’identità del Veltro, o l’annuncio dell’arrivo di un misterioso vendicatore… Sullo sfondo storico della crisi politica ed economica del Trecento, “Il libro segreto di Dante” intreccia vicende reali e personaggi di fantasia, tessendo trame piene di mistero e inquietanti interrogativi.

La conversazione è condotta da Alessandro Gentili – Ingresso libero All’organo Paola Dessì.

Le 46 versioni (dall’Europa, Asia, Africa, America) fanno seguito alle 100 serate del Progetto Dante-Ravenna con la prima lettura in Italia del poema dantesco. Raccontato e letto da Vittorio Sermonti a diretto contatto col pubblico (triennio 1995-97).

Per info: Centro Relazioni Culturali – Tel. e fax: 0544.39972 -  www.centrorelazioniculturali.itcrc@comune.ra.it


Lingue baltiche a rischio nell’era digitale

Di Paolo Pantaleo

Pubblicato il 27 settembre 2012 da EaST Journal

  • #cronaca Processo Ruby: gelo in aula tra Lele Mora e Minetti http://t.co/HQoIGadU
  • Aereo caduto in Nepal, italiani salvi per un ritardo: Sul volo precipitato a pochi minuti dall’atterraggio doveva… http://t.co/hbSJMqtn
  • Berlusconi: Germania fuori dall’euro, non sarebbe un dramma. Berlino: assurdo: L’ex premier: “Che si arrivi a… http://t.co/ogrz0f1K
  • “@marco_sodano: @SMWtorino @annamasera be foolish!” exactly! :) #SmwTorino #smeditor
  • RT @repubblicait: Oltre 70mila adesioni su @repubblicait per approvazione immediata di una legge #anticorruzione. Si firma qui http://t.
  • RT @BBCBreaking: Chinese politician #Bo Xilai expelled from Communist Party to face prosecution – state news agency Xinhua. Details soon …
  • RT @piedipagina: Dare e ricevere. “Social media editor ruolo ancora sperimentale nelle redazioni Italia. Io scandaglio e converso.” @ann …
  • Piemonte, la Guardia di Finanza negli uffici dei gruppi regionali: Piemonte, la Guardia di Finanza negli uffici… http://t.co/A5fMjbBz
  • Processo Ruby, in aula Lele Mora e (a sorpresa) Nicole Minetti: Processo Ruby, in aula Lele Mora e (a sorpresa)… http://t.co/ad24YUGj
  • Processo Ruby, in aula Lele Mora e Nicole Minetti: Processo Ruby, in aula Lele Mora e Nicole Minetti (28/09/20… http://t.co/9mQX9PRZ
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  • Carceri: Belisario, Idv respinge ipotesi amnistia o indulto – ASCA.it http://t.co/rOn4ropz
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  • Processo Ruby, in aula Lele Mora e Nicole Minetti http://t.co/DgiCZr9w
  • #Sallusti, #Polverini e le “#dimissioni con attesa” http://t.co/MtCgdwxE @jacopo_iacoboni
  • #SMWTorino #Pubblica_amministrazione e social network: il progetto formazione 2.0 h.12,00 via Giolitti 36 streaming http://t.co/bfGnxzxD
  • “@pandemia: Pubblico giovane e attentissimo al dibattito sul social media editor #smeditor #smwtorino http://t.co/N1E2SLingue baltiche a rischio nell’era digitale

Quante fra le 60 lingue che si parlano nell’Unione Europea sono a rischio di estinzione, e fino a quando l’Europa potrà mantenere questa ricchezza culturale e linguistica?
Una ricerca presentata durante la conferenza internazionale “Lingua, tecnologia e il futuro dell’Europa”, afferma che nell’era della digitalizzazione 21 lingue europee sono minacciate dalla progressiva estinzione. Anche per il lettone non sarà facile sopravvivere, soprattutto considerando la sua scarsa diffusione nel settore tecnologico.

Nella ricerca si afferma che la ricchezza linguistica europea nel momento in cui i confini e le barriere economiche, commerciali, sociali si annullano, rischia di perdersi. Per questo è necessario che tutte le lingue europee diventino disponibili e comprensibili nella sfera del linguaggio tecnologico, ovvero siano in grado di essere tradotte e comprese dai nuovi sistemi di traduzione digitale e informatica.
Se nel 2008 per la traduzione e la localizzazione dei programmatori il mercato europeo ha speso 8,4 miliardi di euro, questa somma è oggi una piccola parte di quanto è necessario per garantire la comunicazione e la comprensione fra le varie lingue europee.
L’esempio di Google Translate è significativo. Uno strumento che oggi presenta, secondo la ricerca, un livello qualitativo di traduzione fra le varie lingue europee, specie quelle meno popolari, insufficiente rispetto agli standard necessari.
Durante la conferenza è stata presentata anche una ricerca sul destino digitale della lingua lettone, a cui hanno partecipato 200 esperti, sia del settore tradizionale che di quello della pubblicazione digitale.
Se fino ad oggi si è sostenuto che una lingua è morta quando non si stampano più libri in quella lingua, lo stesso oggi si può dire quando una lingua non ha un utilizzo sul web.
Attualmente vivono una situazione confortevole solo poche lingue, le più usate in Europa, in primo luogo l’inglese. Poi ci sono francese, spagnolo, italiano, tedesco e olandese. Le altre versano in situazioni molto più critiche.
Anche lettone e lituano sono a rischio
. Per la lingua lettone la ricerca dimostra che in quattro settori (risorse vocali e testuali, elaborazione tecnologica del linguaggio, traduzione automatica e analisi del testo) il sostegno al lettone è scarso o assente.
Meglio
di lettoni e lituani fanno, come al solito in campo informatico e tecnologico gli estoni, che hanno per tempo predisposto progetti di finanziamento al sostegno tecnologico della lingua.
La ricercatrice lettone Inguna Skadiņa ammette che la Lettonia è in forte ritardo nei progetti di sostegno tecnologico alla propria lingua. “Il sostegno statale è stato finora insufficiente ed ha avuto come conseguenza un forte ritardo nella predisposizione delle risorse e degli strumenti necessari al settore. Inoltre anche la ricerca finora in questo campo è stata troppo frammentaria. Il problema è la mancanza di corsi nell’università lettone, attualmente presenti solo nelle università di Liepāja e Rēzekne”

ALCUNI DATI

Utenti
1,3 milioni gli utenti internet in lingua lettone
64% dei lettoni negli ultimi 6 mesi hanno usato internet
Da 15 a 74 anni l’età degli utenti

Sostenibilità della lingua lettoneGli aspetti positivi:
- Lingua ufficiale dell’Unione Europea
- Un numero piuttosto alto di utenti internet
- Alta qualità linguistica del lettone
- Accesso ai progetti e ai fondi europei

I rischi:
- I limiti del mercato
- Il complesso di inferiorità che i lettoni ancora conservano
- La situazione demografica
- Sviluppo economico
- Emigrazione
- Minoranze
- Pressioni russe



IN LETTONIA UN MONUMENTO ALLE SS

Astrit Dakli – ilmanifesto.it  (17 Settembre 2012)

lettonianaziSfilata di reduci della Legione lettone a Riga

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o35580:e1

Un monumento ai soldati e ufficiali della cosiddetta “Legione lettone” delle Waffen SS, che combattè per Hitler durante la seconda guerra mondiale, è stato inaugurato venerdì nella cittadina lettone di Bauska, alla presenza delle autorità cittadine e di qualche parlamentare. La scritta sul monumento recita: “Ai difensori di Bauska contro la seconda occupazione sovietica”. La notizia, riportata dai giornali e tv locali, ha provocato forti reazioni nella comunità russofona che vive in Lettonia; parole di dura condanna sono venute da alcuni deputati dei partiti di sinistra (tra cui Andrei Klementyev, vice-speaker del parlamento lettone), e una protesta è arrivata anche dall’ambasciata russa a Riga. Le associazioni antinaziste hanno chiesto che il monumento venga quanto prima smontato e tolto dalla pubblica piazza per essere eventualmente collocato nel locale cimitero.
La Legione lettone venne formata nel 1943 nell’ambito delle Waffen SS per essere immediatamente schierata nella lotta contro l’Armata rossa che stava prendendo l’iniziativa offensiva dopo Stalingrado. Comprendeva due divisioni, la 15ma e la 19ma, e arrivò ad arruolare circa 90mila uomini: venne impiegata per la prima volta in ruoli attivi durante l’assedio di Leningrado, nel 1943, e poi per la difesa contro l’avanzata delle forze sovietiche sul fronte baltico; fu una delle ultime ad arrendersi, nell’aprile 1945, dopo essere rimasta per mesi completamente circondata nella “sacca di Curlandia”. Parecchi reduci della legione continuano a riunirsi a Riga, ogni anno il 16 marzo, per celebrare una battaglia vittoriosa; le celebrazioni sono parte delle festività ufficiali nazionali, anche se nelle dizioni ufficiali non si fa parola della legione né delle SS e si parla soltanto di “combattenti lettoni”.


Il diritto alla propria

lingua e cultura

in mano ai Russi diventa

strumento imperialistico

IL LEGNO STORTO (www.legnostorto.com)

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Scritto da Matteo Cazzulani
lunedì 03 settembre 2012
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La cittadinanza europea ai russi, che non si vogliono integrare, come diritto naturale da garantire in nome dei regolamenti europei. Nella giornata di sabato, primo di settembre, il Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha denunciato il mancato rispetto da parte di Estonia e Lettonia della Carta Europea delle Lingue Regionali.

Nello specifico, il capo della Diplomazia russa, nel corso di un incontro con gli studenti dell’Istituto Nazionale di Relazioni Internazionali di Mosca, ha sostenuto che la cittadinanza europea ai cittadini russi residenti in Estonia e Lettonia debba essere un diritto. Il mancato suo riconoscimento da parte delle autorità di Tallinn e Riga è stato così dipinto come un gesto da condannare in sede internazionale.

La questione dei “cittadini russi senza patria” ha origine direttamente dal 1940, quando l’Unione Sovietica, dopo avere occupato i Paesi Baltici, ha trapiantato in Estonia e Lettonia una notevole quantità di cittadini russi per rafforzare il controllo di Mosca da un punto di vista demografico ed etnico.

Riottenuta l’indipendenza nel 1989, Estonia e Lettonia hanno deciso di riconoscere la cittadinanza ai Russi presenti sul loro territorio solo previo sostenimento di un esame di lingua e storia dei due Paesi locali: prova della reale intenzione a parte dei candidati di integrarsi nelle società estone e lettone.
Agli occhi degli europei occidentali, l’atteggiamento di Estonia e Lettonia può sembrare ai limiti della discriminazione, ma in realtà si tratta di una reazione difensiva alla politica della Russia nello spazio ex-sovietico: una reazione che ha le sue ragioni in molti decenni di esperienza storica di snazionalizzazione da parte russa e sovietica.
Mosca ora si serve della presenza di diversi cittadini di etnia russa nelle Repubbliche Baltiche – il 17% della popolazione in Estonia e il 16% della popolazione in Lettonia ­– per destabilizzare Paesi su cui il Cremlino intende ripristinare la propria egemonia politica ed economica, ed impedire il già avvenuto e consolidato processo di integrazione di Tallinn e Riga nelle strutture euro-atlantiche. Casi analoghi di politica demografica da parte dei russi in altre zone dello spazio ex-sovietico sono, fra gli altri, quelli in Georgia e Ucraina: altri Paesi che, dalla caduta dell’URSS, hanno deciso di intraprendere un percorso di integrazione nell’Unione Europea e nella NATO mal tollerato da Mosca.
A Tbilisi, la Russia ha concesso propri passaporti agli abitanti delle regioni di Abkhazia ed Ossezia del Sud, poi occupate militarmente nell’agosto 2008 con il pretesto di tutelare una minoranza nazionale discriminata in territorio georgiano: quando in realtà si è trattato di una vera e propria occupazione militare che dura tutt’oggi.
A Kyiv, la Russia ha avuto invece gioco facile con la salita al potere di Viktor Yanukovych. Egli, dopo avere incarcerato gli esponenti di spicco della Rivoluzione Arancione e del dissenso democratico filo-europeo, ha promosso una riforma linguistica che, nel giro di pochi mesi, ha portato il riconoscimento del russo a lingua di Stato in tutte le regioni centro-orientali del Paese che, così, si trova oggi ulteriormente diviso e culturalmente lacerato. Una questione di indipendenza nazionale
La questione linguistica è dunque una delle leve che, abilmente, la Russia utilizza per cercare di realizzare i suoi piani geopolitici in Europa Orientale. L’alleato più fedele su cui Mosca può contare è la reazione dell’opinione pubblica occidentale, poco avvezza a comprendere la complessità delle situazioni create in passato nei Paesi appartenuto o collegati all’impero russo ed sovietico. Così essa, spesso senza conoscere adeguatamente le reali dinamiche di quel mondo, condanna l’operato di Estonia e Lettonia – ed anche la politica estera della Georgia – come rigurgiti nazionalisti ed esempi di neofascismo. Magari senza accorgersi dei rigurgiti veri di nazionalismo sciovinista e aggressivo che spuntano, ad esempio, nella più vicina e più nota Ungheria.
Si tratta invece di rimedi estremi ad estreme situazioni di pericolo per il mantenimento della propria identità culturale e della propria sovranità nazionale dinnanzi alla ricomparsa di una potenza imperialista, interessata a sottomettere popolazioni oggi autonome e sovrane.

ALVIS HERMAN REGISTA TEATRALE LETTONE PROTAGONISTA A TRIESTE, UDINE, NAPOLI

La rivista bimestrale “Venezia Musica” ha pubblicato un lungo articolo di Maria Grazia Gregori, nel fascicolo novembre/dicembre 2010, pp.72-73, (http://www.euterpevenezia.it/attivita/rivista.area.download.37.html), che ha per argomento il regista teatrale lettone Alvis Herman e il suo successo in Italia con spettacoli che hanno per interpreti attori italiani.

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EXIBART on paper, giugno 2009

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HANNO AVUTO INIZIO A RIGA I LAVORI PER LA COSTRUZIONE
DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE LETTONE CHE AVRA’ LA FORMA
DI UN CASTELLO DI LUCE DIAGRAMMOMORFO
SULLA RIVA SINISTRA DEL FIUME DAUGAVA

Biennale Architettura 2006

Dei Paesi Baltici partecipanti alla Biennale Architettura 2008

La Repubblica di Lituania non parteciperà alla Biennale Architettura n.11 (Venezia 14 settembre – 23 novembre 2008).  Parteciperanno, invece, le Repubbliche di Estonia e Lettonia. Con la sede alle Artiglierie dell’Arsenale l’Estonia: una location nobile e istituzionale dotata di pertinenze estetiche adeguate. Con la sede in Riva San Biasio 2145 la Lettonia: in  una minilocation succedanea (surrettizia, surrogante)  di 20 metriquadri (o poco più, per un progetto intitolato “Dust Room”), priva di pertinenze estetiche adeguate e fuori dalle sedi nobili della rassegna, già utilizzata come “padiglione” nel 2006 per la Biennale Architettura n.10, protagonista l’architetto Ugis Senbergs col suo “Dado” urbano.
Architetti per l’Estonia: Maarja Kask, Neeme  Kulm, Ralf Looke. Commissario/curatore: Laila Podra. Curatore: Ingrid Ruudi. Commissario aggiunto: Liivi Haamer.
Architetti per la Lettonia: Eriks Bozis, Reinis Liepins. Commissario/Curatore: Sergejs Nikiforov . Con Paivi Tirkkonen  nel ruolo di commissaria di servizio, aggiunta dall’agenzia veneziana  intermediaria per la locazione e la gestione della sede ex negozio di souvenirs (“Capricci”, gestito nel Sestiere Castello da Carmine Caruso).

(già postata in www.iantichi.org)

UN FORMAGGIO CHE PROFUMA DI DONNA
BREVETTATO DA UN ITALIANO A RIGA IN LETTONIA

7193 Un ritaglio stampa del 5 novembre 1969 lo ha notiziato come artista ventitreenne in carriera, nomato Angelo Frosio, protagonista di una esposizione personale nella sede dell’Associazione Granatieri di Sardegna a Crema/Cremona. Me lo ha inviato allegato a una lettera datata 30 giugno 1978, nella quale mi ha scritto della sua necessità di autenticare e catalogare due opere di Piero Manzoni (1033-1963) non catalogate da Germano Celant, qualificandosi come direttore della Scuola d’Arte “Bergognone” fondata nel 1975 a Lodi: destinata a divenire negli anni successivi Onlus La Bergognone Coop. Sociale, dedita al recupero, la socializzazione e l’autonomia di persona con disabilità fisiche e psichiche.
Google registra da alcuni anni tutto ciò che lo notizia come tecnico caseario impegnato a insegnare ai popoli dei Paesi Baltici come produrre buoni formaggi col latte delle loro mucche. In Lituania ha salvato dal tracollo economico la più importante azienda casearia nazionale. In Lettonia ha creato un centro culturale internazionale insediandolo nel castello di Igate. A Riga ha brevettato “un formaggio che profuma di donna” e ha tenuto “lezioni all’Università per il Ministero dell’Agricoltura a trentamila contadini” (sic!, in una e-mail inviata alla Italo-Baltica). E’ stato premiato da Richard Daley, sindaco di Chigago, durante i festeggiamenti del Columbus Day 2006, presenti l’onorevole Franco Danieli e il senatore Renato Turano. Il Presidente della Repubblica Italiana lo ha “decorato” con la Stella della Solidarietà Internazionale. (Dal diario di Enzo Rossi-Ròiss postato in www.iantichi.org)

DALLA LETTONIA CON PASSIONE ARDENTE E GRANDE SENTIMENTO

EMOZIONI E VISIONI ITALIANE DIPINTE DA ILZE JAUNBERGA

di Sole Buzzi (solebuzzi@hotmail.it)

Con questa esposizione di opere pittoriche dell’artista lettone Ilze Jaunberga le Giubbe Rosse propongono una sorprendente e intrigante interpretazione dei luoghi più belli ed amati del nostro meraviglioso paese, attraverso un nuovo e prodigioso sguardo interiore. La Jaunberga trasfigura le città italiane e i loro più celebri ed emozionanti scorci, con passione ardente e grande sentimento. I paesaggi e gli edifici che quotidianamente, sia nell’arte che nel design, siamo abituati a vedere come iconografie perfette e immutabili da cartolina, divengono, attraverso l’elaborazione di questa turista e artista, qualcosa di vivo e senziente, in continua interazione e mutazione con le persone che lo popolano e contemplano. Le Con questa esposizione di quadri dell’artista lettone Ilze Jaunberga le Giubbe Rosse propongono una sorprendente e intrigante interpretazione dei luoghi più belli ed amati del nostro meraviglioso paese, attraverso un nuovo e prodigioso sguardo interiore. Ilze Jaunberga trasfigura le città italiane ed i loro più celebri ed emozionanti scorci con passione ardente e grande sentimento. I paesaggi e gli edifici che quotidianamente e nell’arte e nel design siamo abituati a vedere come iconografie perfette ed immutabili da cartolina divengono, attraverso l’elaborazione di questa turista ed artista, qual
cosa di vivo e senziente, in continua interazione e mutazione con le persone che lo popolano e contemplano. Le architetture riconoscibili della nostra storia si tingono della vibrazione eccitante del rosso e le persone colte mentre passeggiano e smarriscono lo sguardo nella straniante bellezza dei luoghi divengono maschere, a significare che il godimento che si trae dalla meraviglia non è riservato a una minoranza colta e sensibile, ma a tutti coloro che sanno avere la giusta disposizione d’animo per lasciarsi affascinare e coinvolgere. Ciò che conta non è la presenza in un determinato luogo e tempo, ma ciò che essa suscita. Tutto ciò che travalica l’impressione è come belletto che si scioglie e cola via senza lasciare traccia nella memoria. Dai suoi numerosi soggiorni in Italia, la Jaunberga ha riportato in Lettonia non tanto visioni quanto emozioni. Queste ultime sono le esclusive protagoniste dei suoi dipinti, connotati da una estrema precisione narrativa e da un’intima ed essenziale rievocazione di sensazioni e umori. I visitatori del Caffè Giubbe Rosse e della esposizione hanno scoperto che i luoghi possono avere una seconda e differente vita che coincide con quella che gli è attribuita da chi li sente e vive. Questa esistenza sotto pelle dei monumenti artistici e naturali italiani, se avvertita e compresa, può generare veri e reciproci legami tra luoghi e persone che portano a un’appartenenza che travalica i confini di etnia, cultura e nazione per trasformarsi nel profondo respiro di un’umanità consapevole, riconciliata col proprio passato e proiettata verso un futuro da realizzare a misura d’uomo nel senso più alto del termine. (Il Corriere di Firenze, 9 febbraio 2008)

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Nelle foto (da sinistra a destra e dall’alto in basso) sono riconoscibili, con Ilze Jaunberga: Gian Piero Ferrara del Fullimage Studio di Modena, Sole Buzzi press-agent del Caffè Giubbe Rosse, Luca Colo de Fero Colferai della Compagnia De Calza “I Antichi!” di Venezia, Jurubeba Bomfim Zancopè della Compagnia De Calza “I Antichi” di Venezia, la scrittrice Rebecca Rossi di Bologna, Luca Colo de Fero Colferai.

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In coincidenza con l’esposizione d’arte “Italia picta in Latvia” di Ilze Jaunberga, il post-futurista Graziano Cecchini di Roma ha contestato il passaggio del tram in Piazza Duomo a Firenze con una performance nello Storico Caffè Giubbe Rosse, presente il critico d’arte Vittorio Sgarbi e una folla di giornalisti inviati dai media web e cartacei. Foto e video in: www.futurzig.it

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DEL VERNISSAGE LETTONE A VENEZIA

PRESENTE IL MINISTRO DEMAKOVA

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(Vernissage lettone Biennale 2007 a Venezia.  Presenti e riconoscibili il Ministro della Cultura lettone Helena Demakova e l’Ambasciatore di Lettonia a Roma Astra Kurme.)

Helena Demakova, ministro della cultura e critico d’arte militante, nel ruolo di papessa officiante compiaciuta tra connazionali compiacenti, ha presenziato a Venezia il vernissage del padiglione allestito dalla Repubblica di Lettonia per la Biennale Internazionale d’Arte 2007, negli spazi angusti della Scoletta San Giovanni Battista. Durante uno dei giorni vernissage della 52° Biennale, ha presenziato la cerimonia all’aperto nel Campo Bandiera e Moro o della Bragora, data l’inadeguatezza volumetrica degli spazi interni della “Scoletta” insufficienti a contenere i convenuti: blasonati dalla presenza di Astra Kurme, Ambasciatore di Lettonia a Roma, e Alexis Naumovs rettore in pectore dell’Accademia di Belle Arti di Riga.
Chi ha assistito alla cerimonia, casualmente presente in tale luogo, ha pensato che l’intellighentia artistica lettone, ufficializzata e sostenuta dalle Istituzioni Statali, si è così autocelebrata perchè convinta di avere acquisito la conoscenza di tutti i segreti della promozione artistica e che sia pervasa, perciò, da autocompiacimento conclamato. Orgasmata e soddisfatta dalla eco massmediatica che suscita in lingua lettone, con ognuna delle sue performances in territorio straniero compiute col soccorso del Ministero della Cultura nazionale.
“Ci si libera più facilmente di una ideologia che di una mentalità”, è stato detto da un intellettuale italiano presente. “La mentalità è una pelle che è difficile togliersi di dosso”. Nella Lettonia, stato membro UE dal 2004, persiste l’imprinting del socialismo reale sovietico. Poiché nei cittadini lettoni nati 20-30 anni prima della caduta del Muro di Berlino, persiste la forma mentis di chi è stato educato e acculturato in un contesto socio-economico e culturale sovietizzato. Tanto che i politici al potere ufficializzano e presenziano gli eventi pubblici autocelebrandosi con una ritualità che simula l’ex ritualità sovietica, enfatizzati dai massmedia, web e cartacei nazio, editi in lingua lettone ed esemplificati da “Kulturas*Forum”, special issue, june 7, 2007. ( già postato in:  www.rigabusiness.com )

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Written by rossiroiss

gennaio 20th, 2008 at 4:50 am