Italo-Baltica

associazione culturale

Elisabeth Kaehlbrandt

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Di stirpe alto-borghese, generata nel 1880 a Riga in Lettonia, da una coppia tedesco-polacca, con parenti pastori evangelici, ha familiarizzato con baroni, conti e principi tedeschi fino all’età di 28 anni, soggiornando nei loro castelli e dipingendo al loro servizio. Perciò la sua pittura è la pittura di una “gran signora”, nata e vissuta agiatamente in dimore con stanze e servitù per ogni necessità, che ha mal sopportato, poi, ogni volta i disagi contingenti e le ristrettezze economiche obbligate, così come ha male abitato in costruzioni periferiche (l’ultima a Bergamo, sebbene spaziosa 215 mq.).
Ha dipinto figuratività con perizia sperimentata e meditata, per rappresentare e illustrare scene di vita famigliare, luoghi conosciuti, fattezze di persone e personaggi con i quali ha avuto rapporti domestici o ravvicinati.
Tutto è esplicito e verosimile o  rassomigliante nelle sue opere. L’allegoria bizzarra e la metafora ardita non le ha concepite, né espresse. La simbolizzazione l’ha iconografata con forme e cromie elementari. Tutto è political-correct nelle sue opere.
Nel suo rapporto con l’arte pittorica ha mantenuto costantemente rapporti simbiotici con la sua balticità aristocratica originaria, estrinsecandola compiaciuta e senza remore. Durante il periodo della vedovanza e durante la terza età, ha dipinto scene bibliche ortodosse e manierate, poco apprezzate dalla critica d’arte.
Concludendo è possibile scrivere che le sue opere ci risultano dipinte da una “signorabene” morta novantenne a Bergamo nel 1970, ex signorina di buona famiglia, ben educata e istruita, divenuta sposa nel 1909 di uno scultore italiano (Angelo Zanelli) in quel momento ben noto al “milieu” sociale, artistico e politico, discriminato e sottaciuto successivamente alla sconfitta del fascismo.

Written by rossiroiss

dicembre 11th, 2009 at 11:43 am

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